CANTI ILLIRICI 77 Resta Milosio sulla verde campagna, E con lui trecento compagni. (Il re Latino manda Balacco, e gli promette in premio Roscanda s’e’ vince quel giovane) (1). Allora Balacco appresta la cavall’araba ; Poi corre via dietro al corteo 575 Con secento latini cavalieri. Quando furono sulla montagna verde, Il baio sta nella larga via, E dietro ad esso Milosio Voinovic. Grida a lui Balacco il capitano : 580 O Milosio, m’aspetti tu forse? — Poi lascia ire una fiamma azzurra, Gli brucia la nera pelle dell’orso. E quando vede che non gli fa male, Allora esala il freddo vento. 585 Tre volte il cavallo girò, Ma a Milosio non dà punto noia. Grida Milosio dal petto bianco: Ecco a te quel che tu non aspetti. — Poi lascia ire l’aureo pennato. 590 Come lieve gli diede, Dalla guerriera sella giù lo getta: Poi tira la lancia feritrice, (1) Il dialogo del capitano col re piglia ventiquattro versi : quello domanda ; quanti prodi col sire? Il re: un solo e imberbe, un Bulgaro. — Il capitano dice:, non Bulgaro, ma nipote del Sire. Io lo conosco. (573) Una voce: Bedevija. (577) A mostrare che l’aspetta e noi teme. (580) Zar. Simile all’ àpa o àp’ de’ Greci. (586) Pare eh’ e’ stia sempre dietro al cavallo siccome a scudo. Ma meglio imaginare che, veduto venire il nemico, e’ ci montasse su. (591) Isbazio: dejecit.