DEI RE DI FRANCIA 53 golari nella diocesi di Touinai, ove secondo la testimonianza di Stefano vescovo di quella città, visse negli eser-cizii di religione, mancando d’altronde del necessario, e costretta per sussistere a vendere i propri effetti. Il re d’Inghilterra era allora tenuto prigioniero in Alemagna. Filippo approfittò dell’occasione per sollevare contra di lui i baroni di Aquitania, ed egli stesso invase le terre di Normandia. Fu ciò al dire degli storici inglesi una manifesta violazione della promessa che Filippo partendo per Terra-Santa aveva fatto a Riccardo di non commettere ostilità sulle sue terre prima della sua tornata. I Francesi esaurirono tutte le sottigliezze per giustificare su questo punto il loro sovrano. Ma comunque sia, Riccardo ricuperata la libertà, l’anno itg4 imbrandì tosto le armi per respingere il suo nemico. Filippo sorpreso il 5 luglio dagl’inglesi tra Blois e Fretevai, perdette tutte le sue ba-gaglie, di cui faceva parte i titoli della corona (Usavasi allora dai re Francesi di farli portar al lor seguito , come fa anche al presente il gransignore). Per riparare a questa perdita il re fece fare esatte perquisizioni di tutti i suoi diritti. Per suo ordine si trascrisse su tre registri tutto ciò che potè discoprirvi la più scrupolosa indagine, e per timore di una disgrazia pari all’accaduta Filippo prescrisse : i.° clic gli originali tanto degli alti ricuperati, e che venissero ricuperati, quanto di quelli che si facessero in avvenire , fossero depositali per non più uscirne fuori (chiamasi ciò adesso il Tesoro delle Carte) : a.° che i registri in cui fossero riportati gli atti avessero a fare la stessa fede degli originali. I due re affaticati egualmente della guerra , perchè avevano all’incirca eguali le forze, si recarono il dì 7 maggio iic)5 al Guado d’Amour tra Issoudun e Charroux per comporre le loro pretensioni (Rymer', T. I. p. 29). Mentre trattavano insieme a vista delle loro armate, uscì dal pie’ di un albero un enorme serpente, e andò loro incontro tenendo alta la testa e sibilando contra 1’ uno e 1’ altro in atto di volerli aggredire. Ciascuno mise tosto mano alla spada per ucciderlo, ma egli disparve. Intanto le loro armate credendo che volessero battersi, cominciavano a muoversi per recarsi in loro aiuto. Eglino se ne