DEI RE DI FRANCIA alla primavera,, s’impadronì di Hesdin, di san Poi, di san Venant e di alcune altre piazze. Gl’Imperiali ricuperarono una parte di quanto avevano loro tolto i Francesi. Nel io luglio si concluse una tregua di dieci mesi riguardo soltanto alla Picardia ed ai Paesi-Bassi. Il re volse le sue armi dalla parte del Piemonte. Il maresciallo di Montmorenci-che lo precedeva, francò il passaggio dì Suze nel mese di ottobre. Nel 16 novembre 1’ imperatore acconsentì ad una tregua generale di tre mesi pel terrore che inspirava il famoso corsaro Barbarossa, con cui Francesco 1 aveva concluso un trattato. Dopo, la morte o meglio la deserzione di Carlo di Borbone, era vacante la carica di contestabile. Il marescial- lo di Montmorenci ne fu investito l’anno 1538 con lettere date il io febbraio a Moulins. L’imperatore e Francesco I l’anno stesso recatisi il primo a Villefranche, ed il secondo a Nizza, città discoste una dall’ altra per una lega, coxichiusero il 18 giugno colla mediazione di papa Pao- lo III, senza nemmeno vedersi, una tregua di dieci anni. Si incontrarono poscia ad Aigues-Mortes dal 14 sino al 17 luglio, e si accarezzarono come se tra essi non vi avesse avuto mai guerra. L’anno i53g s’introdusse legalmente in Francia una novità che formò la rovina di grandissimo numero di privati , spegnendone la cupidigia. Il re nel mese di maggio mentr’era a Chateau-Regnard, diede un editto col quale permetteva di istituire lotterie in tutte le città del regno , e accordò a certo Giovanni Laurent il privilegio di aprirne quante più a lui piacesse in Parigi, pagando al re ogni anno la somma di duemila lire tornesi. Questo è il primo esempio di cotal specie di giuoco di sorte, che sia stato dal sovrano autorizzato in Francia. Più giudiziosa fu l’ordinanza di Villers-Coterets del 10 agosto susseguente, portando che d’ ora in poi tutti i decreti .... sarebbero pronunciati, registrati, e deliberati alle parti nella lìngua materna francese e non altrimenti. Nondimeno non con-vien credere che prima di quest’ordinanza, chiamata Gu-glielmina dal nuovo cancelliere Guglielmo Poyet suo autore, tutti i giudicati si rendessero in latino. Avvi esempi in contrario del parlamento di Parigi e dei tribunali si-