DEI RE DI FRANCIA 5o7 tenti clic il re gli iiuliresse il 2 del mese stesso. Nel giorno medesimo esso registrò un editto che regolava la direzione e la disciplina interna del corpo , e tra le altre disposizioni ordinava che la giustizia sarebbe amministrata gratuitamente come lo era presso il consiglio di S. M. Il 26 febbraio il parlamento di Parigi emanò editto che sopprimeva le lettere in forma di Breve di papa Clemente XIII date nell’antecedente gennaio, colle quali Sua Santità cassava ed annullava alcuni editti dell’ infante duca di Parma siccome contrarii ai privilegi, immunità e giurisdizione ecclesiastica (V. D. Ferdinando duca dì Parma). Nel mese di marzo altro editto con cui S. M. ordina che a contare dal i.° aprile 1769 nessuno de’suoi sudditi potrà impegnarsi per la professione monastica o regolare , se non giunto, se maschio, all’età di ventiun anni compiuti e se femmina a quella di diciotto pur compiuti; riserbandosi la maestà sua dopo il termine di dieci anni di spiegare di nuovo le sue intenzioni su tale argomento. Collo stesso editto è vietato di ammettere a professare veruno straniero non naturalizzato, nè di aggregarlo 0 figliarlo a verun ordine , a veruna casa religiosa nel regno. L’ 11 marzo i torbidi di Ginevra si appacificarono al fine con un piano di regolazione e conciliazione che fu concertato dal grande e piccolo consiglio ed accettato dal consiglio generale della repubblica, il i3 maggio il parlamento registrò un editto del mese stesso, il quale conteneva che al cominciar dal i.° gennaio 1769, la congrua dei curati sarà fissata a perpetuità al valore in argento di venti sestieri di frumento a misura di Parigi, e quella dei vicarii al prezzo in argento di dieci sestieri ; valori che S. M. fissava pel niomento presente a lire cinquecento pei curati e a duecento pei vicarii. Collo stesso editto furono aggiudicati ai gran decimatori le decime. Il 9 giugno decreto del parlamento di Provenza col quale la città di Avignone e il contado Venosino si dichiarano riuniti al dominio della corona. Due uscieri della stessa corte vennero a significare un tal decreto ai consoli d’Avignone il giorno 11 mentre il marchese di Rochechouart comandante nella Provenza entrò in questa città alla testa di un distaccamento di cento dragoni per notificare a Vicentini vice-legato l’or-