DEI RE DI FRANCIA 437 vano loro fruttato la Baviera, la Fiandra c il Milanese. Il 3 maggio fu presa Requena, 1’8 Valenza, Saragozza il e Serpa in Portogallo il 26, Alcita il 18 giugno, Mequi-nenca il 7 luglio, Moncon il 7 agosto, Puycerda il 12 settembre, Ciudad-Rodrigo il 14 ottobre. La città di Lerida fu presa il i3 ottobre dal duca d’Orleans, e il castello innanzi al quale erano venuti meno i più gran capitani francesi, cadde Pii del mese dopo. Finalmente Morella s’ebbe la stessa sorte il 12 dicembre. In Italia le truppe francesi e spagnuole rimisero agli alleati nel giorno i3 marzo per capitolazione le piazze che lor rimanevano in Lombardia e sgombrarono dal paese. I Napoletani si dichiararono a favor dell’ imperatore il 7 luglio ; Gaeta fu presa per intelligenza il 3o settembre, e il 3 ottobre Sii» sa si arrese al duca di Savoja. In Alemagna il marescial- lo di Villars s’ impadronì il 22 maggio delle lince di Bilie! 0 di Stolhoffen riguardate come il baluardo dell’Alemagna; vi ritrovò centosessanta pezzi di cannone, quantità di munizioni e provigioni da bocca : e spingendo più oltre i suoi passi , levò contribuzioni nel Wurtemberghese , nella Fran-conia cc. ^ finalmente discacciò gP imperiali di posto in posto e riportò parecchi vantaggi sopra di essi durante i mesi di giugno e luglio. In Provenza il duca di Savoja passò il Var Pii luglio alla testa di numeroso esercito, sottomise alcune piccole città di Provenza (1) e in un col principe Eugenio intraprese l’assedio di Tolone per terra, mentre le flotte inglese ed olandese lo costeggiavano per secondare le sue operazioni^ ma la saggia direzione del maresciallo di Tessè fece svanire i progetti del duca, il quale il dì 22 agosto levò il campo, e partì di notte pian piano col generale dell’ imperatore per far ritorno in Pie- (1) Nel novero dì queste città fu anche Frejus. Il duca propose ad Èrcole di Fleury che n’era vescovo, di prestargli giuramento di fedeltà. Vostra altezza reale, rispose il prelato, pub esser ben persuasa che 10 non mancherò mai a quanto devo a Luigi il Grande, mio legittimo ed unico sovrano. D’altronde non varrebbe la pena di riconoscere V. A. pel poco tempo , in cui ella ha soggiornato nella Provenza. Questo tratto di affezione destramente presentato a Luigi XIV fu 11 -mobile dell'alta fortuna alla quale vedremo in seguito pervenire, Fleury.