56 CRONOLOGIA STORICA coeredi, o per qualunque altro mezzo, tutti quelli si trovassero possedere qualche porzione di essa terra , la terrebbe immediatamente a titolo di feudo dal signore del capoluogo, come un solo teneva da lui la totalità di quella terra prima della divisione. E a notarsi con Lauriere che tale ordinanza non doveva aver luogo che nei dominii del re, e nei dominii di quelli che la sottoscrivevano; giacché allora, dice questo giureconsulto , i signori baroni facevano ordinanze ne’ loro dominii ; lo che era un attentato contro l’autorità regia, che fu in avvenire represso. Il re Giovanni non provò soltanto la perdita delle provincie francesi toltegli da Filippo. Questi I’ anno I2i3 si fece esecutore di un altro giudizio , che terminava di spogliare il suo rivale; quello cioè di una Bolla d’innocente III, che scomunicava il re Giovanni e lo privava del suo regno. Filippo ad istigazione del legato Pandolfo, allestì una flotta di millesettecento vele (la prima che abbiano avuto i re di Francia della terza stirpe) ed assoldò la più bella truppa che fossesi veduta in Francia per recarsi al possesso dell’Inghilterra. Mentre si facevano gli apprestamenti di questa romorosa spedizione, lo scaltrito legato passò in Inghilterra e persuase il re Giovanni di cedere il suo regno al papa, per poi tenerlo da lui. Conchiuso il negozio egli ripassò in Francia ed annunciò al re che l’Inghilterra essendo diventata un feudo della Chiesa Romana non poteva più prendersela ne con quel regno nè colla persona del re Giovanni senza incorrere la scomunica. Allora Filippo rivolse contro la Fiandra le forze preparate contro Inghilterra. Ferrando conte di Fiandra aveva formata contro la Fraucia una lega di parecchi principi, capo dei quali era l’imperatore Ottone IV. Ma mentre Filippo soggiogava la più parte delle città fiamminghe, una flotta di cinquecento vele partita dalle spiaggie d’ Inghilterra sotto la condotta dei conti di Boulogne e di Salisbury, e rinforzata per viaggio da quella di Fiandra, sorprese la squadra francese, le tolse trecento legni, altri cento ne sommerse o incendiò , ed inseguì il rimanente nel porto di Dam cui tenne bloccato. Filippo per timore che anche questi non cadessero in poter del nemico , vi fece appiccar fuoco, e per vendicarsi fece pur dar fuoco