324 CRONOLOGIA STORICA il mese veniente per recarsi in soccorso di Cambra! cli’e-ra assediata dal conte di Fuentes. Ma egli intese a Bea-vais la dedizione della piazza che si arrese il 9 ottobre per l1 odio che nutrivasi a Balagni a cui il re 1’ aveva dato in sovranità. Questa conquista degli Spagnuoli era stata preceduta da quella della Capclle, del Castelletto e di Dourlens, ove aveva praticate crudeltà inaudite. Enrico IV ricevette finalmente la nuova di sua assoluzione pronunciata a Roma il 17 settembre in cerimonia da papa Clemente VIII dopo essere stata per lunga pezza contrastata dagli Spagnuoli. Arnaldo d’Ossat, e del Perroa rescovo d’Evreux, c|ie poscia divennero entrambi cardinali, furono i negoziatori di quest’affare. Ma al lor ritorno alla corte si rimproverarono acerbamente di aver ricevuto dalla mano del papa dei colpi di verga sulla schiena durante la cerimonia dell’assoluzione. Era, dicevasi, uu avvilire la maestà regia. Ma il re dissimulò saggiamente questa spezie di umiliazione, che non era tale d’ altronde se non agli occhi di quelli che non conoscevano nè 1’ 0-rigine nè lo spirito della cerimonia ( Ved. papa Clemente Vili). Il duca di Mayenne vedendo Enrico IV perfettamente riconciliato colla Chiesa, e che i popoli stanchi di guerra si volgevano apertamente verso del re, credette dover deporre le armi, e cominciò col chiedergli una tregua che gli venne accordata per soli tre mesi. In quest’ interval- lo egli negoiiò la pace, che fu conchiusa al castello di Folembrai nella foresta di Conci e pubblicata in forma di editto nel mese di gennaio i5g6. Gli furono accordate tre piazze di sicurezza, e ciò eh’ è ben osservabile, Enrico s’incaricò di pagare tutti i debiti incontrati da Mayenne tanto dentro che fuori del regno per sostenere contea lui la guerra (1). Anche il duca di Joyeuse fece nello stesso sito il suo accomodamento, che gli fruttò il bastone di maresciallo di Francia colla luogotenenza gejie- (1) Il duca di Mayenne era assai pingue. Ottenuto eh’ ebbe dal re il permesso ili poter baciargli la mano, si recò a visitarlo a Monceaux* il monarca lo fece camminare sino a farlo sudare, e perdere il fiato, e poscia gli disse; Cugino mio, ceco la sola vendetta che voglio fare di voi.