*48 CRONOLOGIA STORICA sio. A malgrado le spese che richiesero quest’ opere, e le guerre presso che continue ch’egli ebbe a sostenere, e le prodigalità che se gli rimproverano, lasciò alla sua morte negli scrigni, oltre il quarto delle sue rendite che era a lui dovuto, quattrocentomila scudi d’oro, che fanno un milione duecentomila lire in ragione di lire tre per scudo, somma a que’ tempi raguardevolissima. Difatti, tutte le ricchezze , dice 1’ autore delle Memorie di Beau-vais di Nangis, erano sempre state mediocri sino al regno di Francesco I; poiché le case d’ Armagnac , dì Forx, d’ Alhret, di Rohan , di Lavai, di Lussemburgo ed altre grandi, benché avessero posseduto cariche cospicue, erano mantenute ed allevate per le parentele e non per i grandi benefiziì dei re; poiché questi non levando forti imposizioni sui sudditi , stentavano a sovvenire le cariche del regno, nè potevano fare gran beni ai lor favoriti. Assicura Bodin che dal i5i5 sino al 1568 si trovò in Francia più oro ed argento che non se ne avrebbe potuto raccogliere nello spazio di duecent’ anni. L’industria degli artisti, l’attività dei commercianti, lo stabilimento di rendite costituite sul palazzo civico, e quello di una banca aperta a Lione all’otto per cento, furono ' le cause principali di tanta dovizia. I lanzichenecchi o corpi neri, così chiamati dal colore delle loro bandiere , che formavano un corpo di seimila uomini, tratti d’Alemagna, erano stati distrutti alla battaglia di Pavia. Francesco I per provedere a questa perdita , formò nov’anni dopo sette Ingioili, ciascuna composta di seimila uomini, che portava il nome di una provincia. Ma non guari dopo fu costretto di rimettere gli antichi corpi d’infanteria di sei o settecento uomini (Galer. Philosoph.). Dopo Luigi il Giovine i Francesi lasciavansi crescere i capelli e si radevano la barba. Francesco I introdusse la moda opposta, di portar cioè corti i capelli e lunga la barba; cangiamento ch’ebbe occasione dall’aver egli riportata una ferita sulla testa il terzo giorno dopo l’Epifa-nia dell’anno i52i a Romorentin, con un tizzone lanciatogli giuocando con lui dal capitano de Lorges signore di Montgommeri. Nondimeno i cherici ed i magistrati conti-