DEI RE DI FRANCIA c per leggerezza in tutti i partiti , e ne uscì quasi clic sempre con vergogna ed a spese di coloro che lo avevano trascinato o seguito. Nel dì 5 aprile Turenna fu fatto maresciallo generale dei campi e degli eserciti del re, e nel 26 agosto il re e la regina fecero il loro ingresso in Parigi. AI principio del 1661 avvicinavasi a lenti passi la morte del Cardinal Mazzarini. Il deperimento giornaliero di sua salute era visibile a quanti Io approssimavano a malgrado dello studio ch’egli faceva di mascherare il suo stato. Finalmente egli spiro il 9 marzo a Vincennes nell’anno cinquantanovesimo dell’età sua. Egli lasciò erede del suo nome e delle immense sue ricchezze il marchese di Mcilleraie che aveva sposato sua nipote Ortensia Mancini. Aveva quattro altre nipoti ( Laura , Vittoria , Maria Olimpia e Maria Anna ) di cui la penultima era stata pas-sionatamente amata dal re. Inoltre aveva un nipote (Filippo Giuliano Mancini Mazzarini) che fu duca di Nevers. Il Cardinal Mazzarini fu il rovescio• e l’emulo del Cardinal di Richelieu. Quasi da per tutto ove questi esercitava l’alterigia, la forza e la violenza, Mazzarini adoperava la dolcezza, la finezza e la pazienza, e pervenne egualmente a’ suoi fini. Ma egli ebbe meno elevazione di spirito, meno viste, e meno generosità del suo antecessore. In una parola Richelieu fu un gran ministro, e Mazzarini un ministro esperto (1). Era tempo che quest’ ultimo trapassasse : il re che non lo conservava nel suo posto se non per riguardi, era impaziente di governare da sè medesimo. Appena seguita la morte di quel ministro, egli dichiarò di voler assumere le redini dello stato, e verificò ciò che di lui detto aveva Mazzarini parlando confidenzialmente col maresciallo di Gramont : C è in lui tanta stoffa per farne quattro re ed un uomo onesto. Il dì i.° aprile, Motisieur, fratello unico del re, sposò I^irichetta d’Inghilterra figlia del re Carlo I detronizzato da Cromwel. Il a5 luglio il re soppresse la carica di colonnello generale dell’ infanteria dopo la morte del duca d’ Epcrnon. Nel me- (1) T™ i vizii che si rimproverano al ¡Vlazzarini, la stia avarizia è il più notevole.