DEI RE DI FRANCIA 289 de’gran difetti, ebbe pure delle gran qualità clic sviluppate col tempo e fortificate dall’esperienza, avrebbero probabilmente fatte scomparir quelle macchie. Di fatti egli aveva ricevuto dalla natura uno spirito eccellente e rari talenti; era prode, intrepido, dotato di maravigliosa penetrazione , di vivo concepimento , di sicuro giudizio ; esprimevasi con nobile facilità; aveva anche del gusto per le lettere e verseggiava felicemente. La sua passione predominante era la caccia , e compose su quella del cervo un trattato, cui Brantome fa molti encomii; ma la seduzione che lo attorniava, corruppe il suo naturale felice. La regina madre lo educò ella stessa nell’ arte di fingere e dissimulare. Il maresciallo di Retz , Alberto di Gondi, nipote di un mugnaio di Fiorenza, lo pervertì affatto, dice Brantome, e gli fece dimenticare ed abbandonare la bella educazione clic gli avevano dato il valoroso Cipicrrc e Carnavalet. Questo favorito pernicioso gli insegnò specialmente a giurare, bestemmiare, spergiurare. Altri co’loro sanguinarli consigli torsero l’impetuosità del suo carattere verso la crudeltà. Carlo era capace di amicizia e ne die’ prova coll’attaccamento ch’ebbe sempre sino alla sua morte per la propria balia, bench’ella fosse calvinista; non che colla tenerezza che sentì pe’ suoi fratelli. Si vide qui sopra la lettera da lui scritta al duca d’ /Ynjou sul suo esaltamento al trono di Polonia. Questa lettera così affettuosa non fu già effetto di un movimento passeggiero. Alcuni giorni prima di sua morte, Carlo rimirando il ritratto di Enrico, versò lagrime e disse coll’accento del dolore. « Imagine preziosa di un » fratello amato, avesse piaciuto al cielo che non mi ave-» ste mai abbandonato ! ( Gali, phil.) » La sua affezione pel popolo si manifestò nell’anno i574 colla minorazione che fece di un terzo dell’ imposizioni ; ed era disposto a dargli altri contrassegni della sua benevolenza se avesse goduto una più lunga vita. Ecco il ritratto che fa della sua figura uno scrittore contemporaneo : » Egli » era alto della persona, ma un poco curvo; pallida la ” ciera, giallastri gli occhi, biliosi e minaccievoli, na-« so aquilino e collo un po torto ( Mcm. de Castclnau, » Tom. Ili p. 23) ». Carlo non lasciò di legittimi clic T. V. in