DEI RE DI FRANCIA. 359 non si rese padrone che dopo un assedio di cinque mesi. Un accidente singolare occasionò la lunga resistenza di questa terricciuola che non aveva che soli quattrocento uomini di guarnigione. Rimasto ucciso Istche che comandava la piazza, suo fratello ch’era cappuccino prese il suo posto, si mostrò ad un tratto e soldato e capitano, comunicò a tutti l’entusiasmo che lo animava, avventurò delle sortite pienamente fortunate, e si dispose colla maggiore fermezza a sostenerne l’assalto. Ma le sue gesta militari e la difesa della piazza furono terminate da un colpo di cannone che gli ruppe un braccio mentre sulla breccia animava i Loreni co’suoi discorsi ed il suo esempio a sacrificarsi per la patria. Pretendesi essere stata la prima volta questa che la Francia abbia fatto uso di bombe (V. i duchi di Lorena). In quest’anno non fu egualmente favorevole agli Svedesi la sorte dell’ armi contra l’imperatore. Essi presero, è vero , Filisburgo il i5 gennaio dopo lungo blocco, ma perdettero il 6 settembre la battaglia di Nordlinguc, ove la loro armata fu fatta a pezzi. Quest’ avvenimento mutò tutto in un punto la situazione degli aliari in Alemagna. Il dolore che produsse al cardinale non gli fece però abbandonare i suoi progetti. Il parlamento aveva dichiarato nullo nel 5 settembre, per uniformarsi alle sue viste, il matrimonio del duca d’Orleans (i). Era questo un preliminare per ritirare dalle mani degli Spaguuoli cotesto principe erede presuntivo della corona , poiché il re suo fratello non aveva figli. Il cardinale per riuscirvi si giovò di Puylaurent, favorito di Gastone, e lo indusse colle più belle promesse a dar opera pel ritorno del suo padrone in Francia. L’affare ebbe il successo spe- (i) Il clero di Francia convalidò questa decisione col suo voto, come apparisce dal processo verbale della sua assemblea dell* anno dopo. Fece lo stesso la Sorbona. Ma la facoltà di Lovanio fu di parere contrario, e papa Urbano Vili a malgrado le pressanti sollecitazioni del marchese di Crequi. ambasciatore di Francia, non potè mai determinarsi ad annullare un matrimonio fatto secondo ie leggi stabilite dal Concilio di Trento. Il celebre abate di san Cyrano ch’era stalo consultato intorno a ciò dal cardinale, avendo opinalo come i dottori di Lovanio, non si sottrasse alla vendetta del ministro. Fu arrestalo per suo ordine sott’altro pretesto a Vincennes, donde non usci che dopo la morte del suo persecutore.