DEI RE DI FRANCIA il lor uso non divenne generale presso i nobili se non al tempo delle crociate. Riportasi con maggior verità al regno di questo principe lo stabilimento dei quattro ordini monastici celebri nella Chiesa, quello di Grammont fondato nell’anno 1078 da san Stefano, quello dei Certosini nell’anno 1084 da san Bruno, quello de’ Cisterciensi da san Roberto nell’anno 1098, e quello di Fontevrault da Roberto d’ArbrisselIes nell’anno 1106. Al regno di Filippo I, fìssasi l’epoca della prima diminuzione della specie monetata. Questo monarca fé’ battere monete d’argento alterate con un terzo di lega di rame, e l’alterazione sotto i regni successivi fu spinta sino alla metà. Da quel punto il nome di lira divenne fittizio e quello egualmente di soldo. Amalgamando un terzo di rame in una libbra di dodici oncie di metallo, non vi dovevano entrare che otto oncie d’argento puro. Così pure sotto lo stesso Filippo si abbandonò la libbra di dodici oncie per prendere il marco di ott’oncie, poiché effettivamente una libbra d’argento monetato non conteneva che ott’ oncie di argento puro. I censi fondiari] in denaro soffrirono molte rivoluzioni sopravvenute nei valori numerarli delle monete, e furono finalmente quasi a nulla, allorquando con la diciottesima parte di un marco d’argento acquistavasi una rendita che nella sua origine era la totalità di un marco. LUIGI VI detto il GROSSO. L’an. 1108 LUIGI, soprannomato Tibaldo il Grosso, è detto pure il Battagliere, figlio di Filippo I, e della regina Berta, nato l’anno 1077 0 1078, non 1081 com’ò indicato nella Vita di sant’Arnoldo vescovo di Soissons, creato conte del Vexin, da suo padre nel 1092 e non 1102, come vuole Orderico Vilal, associato al reame l’an. 1098 o 1099, succedette l’anno 1108 a suo padre, e fu consacrato il 3 agosto ad Orleans da Daimberto arcivescovo di Sens, mentre ritornava dall’ aver assistito ai funerali