DEI RE DI FRANCIA 2l5 ca chiudesse gli occhi, fece imbarcare sulla Loira le sue gioie e le sue mobilie più preziose per venir trasportate a Nantes. Ma il maresciallo di Giù (Tietro de Rohan) maggiordomo del giovine conte di Angouleme, erede presuntivo della corona, che dalla regina era stato relegato con sua madre Luigia di Savoja, da lei mortalmente odiata, nel castello d’Amboise, fece fermare a Saumur gl’involti", quando il ristabilimento in salute del re fece tornar vane tutte queste misure. La regina però non potè perdonare al maresciallo un contegno che il dovere della sua carica e l’amore della patria gli avevano suggerito. A forza d’ importunità ottenne ella dal re che si istituisce contra di lui un processo criminale. Ciò che sorprende si è che la contessa d’Angouleme si uni alla regina sua rivale contra di lui. Luigia di Savoja aveva avuto frequenti altercazioni col maresciallo intorno l’educazione di suo figlio, ed ecco ciò clic gli procurò 1’odio di quella principessa. L’affare delegato dapprima al gran consiglio, fu poi rimesso al parlamento di Tolosa. Per la sentenza resa da questa corte il g febbraio i5o5 (V. S.) Pietro di Rohan fu condannato a perdere il grado e titolo di maggiordomo del conte d’Angouleme, i governi d’Amboise e d’Angers, la sua compagnia di cento laude, e privato inoltre per cinqu’an-ni di tutte le funzioni del suo ufficio di maresciallo di Francia, e di stare durante tale periodo lontano dalla corte almeno per dieci leghe. 11 maresciallo dovette riputarsi fortunato di aver sottratta la sua testa al risentimento di parti così possenti e vendicative. La perfidia che aveva usata Ferdinando verso Luigi XII non aveva già fatto andar a vuoto il matrimonio proposto di Claudia di Francia con Carlo di Luxemburgo. L’imperatore Massimiliano avolo di Carlo, non che l’arciduca Filippo, ripigliarono quest’affare l’anno i5o4 che stava allora estremamente au essi a cuore, e misero nel loro partito papa Giulio li. I ministri di quelle tre potenze si recarono a Blois, e conclusero col re di Francia un trattato che assicurava la mano della principessa a Carlo in un ai ducati di Bretagna , Borgogna e Milano a titolo di sua dote nel caso che il re morisse senza figli maschi. Un tale smembramento sarebbe riuscito per la Francia una