45o CRONOLOGIA STORICA proposizióni che riguardavano la materia della scomunica. Fu in tale occasione che il p. Tellier dispiegò tutta la forza del suo carattere perchè si eseguissero i voleri eh’ egli aveva inspirato nel re. I refrattari furono puniti coll’ esi- lio o la prigionia, e il loro numero divenne considerevole. Nel 4 magg'° *1* quest’anno la Francia perdette uno de’ suoi principi , Carlo duca di Berry , morto nell’ anno ventottesimo dell’età sua. Il 2 agosto il re fece registrare al parlamento un editto col quale il duca del Maine e il conte di Tolosa suoi legittimi figli e loro discendenti, furono chiamati alla corona di Francia nel caso che tutti i ' principi legittimi venissero a mancare. Nello stesso giorno ad istanza di questi principi e di altre persone accreditate che temevano il duca d’Orleans, il re fece il suo testamento , e lo mandò sigillato al parlamento con un editto portante divieto di aprirlo prima della sua morte. L’editto .fu registrato il 29 agosto e il testamento deposto alla cancelleria. Il re disse alla regina d’Inghilterra ch’era venuta a complimentamelo: Si è voluto assolutamente ch’io lo facessi, ma quando sarò morto, non ci sarà nè più nè meno ( Meni, de Barwick T. II p. 2^4 )• Per repristi-nare il porto di Dunkerque che il re col trattato di Utrecht si era obbligato di demolire, se ne faceva costruire un altro a Mardick. L’ambasciator d’ Inghilterra fece a questo proposito al re dei lagni accompagnati da minaccie in una udienza privata da lui ottenuta. Signor ambasciatore, gli rispose, per quanto pretendesi, il monarca, dopo averlo tranquillamente ascoltato: io sono stato sempre il padrone a casa mia e qualche volta anche presso altrui; non me ne fate risovvenire. In Alemagna il' trattato di pace tra il re e l’imperatore fu sottoscritto il 6 marzo a Ba-stadt da Villars (1) e il principe Eugenio, poscia a Bade nella Svizzera il settembre, e la pace pubblicata a Pali) Villars disse al principe Eugenio nella prima loro conferenza: Signore noi non siamo altrimenti nemici* I vostri nemici sono a Vienna ed i miei a Versailles. Altra volta aveva detto* al re qualche cosa di simile partendo per Tarmala. Sire, vado a combattere i vostri nemici e vi lascio in mezzo ai miei. Quanto più luminoso è il merito tanto più va esso coperto col velo della modestia per non offendere il debole occhio degli invidiosi.