(J8 CRONOLOGIA STORICA Di là rimandò in Francia i suoi due fratelli Alfonso e Carlo , determinato di rimanersi per qualche tempo in Acri per porre in istato di difesa le piazze che rimanevano ai Cristiani, non che per soddisfare alla sua devozione colla visita dei luoghi santi. L’anno ia35 Luigi intese a Jaffa, e non a Sidone, come nota Joinville, la morte della regina Rianca sua madre, avvenuta il i.° dicembre ii52 a Parigi nell’abazia di Maubuisson da lei fondata nel ia36. Questa principessa, vera eroina, aveva ella stessa educato il figlio alla virtù ed al governo. Una tal perdita fu sensibilissima a Luigi. Nel-l’anno 1254 sciolse dal porto il 24 aprile, vigilia di san Marco per ritornare in Francia. Alli 11 luglio approdò in Provenza, scorse la bassa Linguadoca , e il 7 settembre giunse a Parigi. Nel mese di dicembre susseguente egli ospitò quivi con magnificenza veramente regale il re d’Inghilterra. L’anno T25g in un’assemblea degli stati del regno tenuta ad Abbeville conchiuse con quel monarca nel dì 28 marzo un trattato con cui gli restituì oltre ciò che gli rimaneva al di là della Garonna, il Querci, il Limosino, l’Agenese, e la parte del Saintonge al di là della Charente col carico di farne omaggio ligio, e di rinunciare a tutte le altre provinole che i suoi antenati avevano posseduto in Francia. Questo trattato , dicano quello vogliono alcuni politici, è un monumento illustre della moderazione e della saggiezza di san Luigi. A malgrado di tale restituzione fatta da Luigi, non potè ottenere l’amicizia del re d’Inghilterra come si era lusingato ; ma gli valse a renderlo sommesso. Enrico riconobbe gli appelli ; e questo esempio impose alla vanità nazionale; nessun signore osò di affettare un’ indipendenza di cui non godeva nei propri dominii un vassallo così possente qual era Enrico JII, (Mably). Ma nonostante un tale guadagno pareggiava forse la perdita? Dallo stabilimento della monarchia francese il duello giudiciario faceva parte della legislazione e suppliva al difetto di prove nelle cause portate davanti i tribunali. Quando il giudice non poteva definire il diritto delle parti, ordinava loro in ultima analisi di battersi. Quegli che in materia civile rimaneva succumbente, era condannato ad