LEI RE DI FRANCIA 167 Ed è a notarsi ch’ella non meno umana che valorosa, ab-borriva dal sangue: clic nell’ esporsi ai colpi, ella non ne menava altrimenti, nè mai adoperava la sua spada. » Vo-j> glio discacciare i nemici del re, diceva ella, ma non « voglio uccider chi che sia ». Di fatti non apparisce ch’ella abbiadato morte a veruno. Correa dappertutto per le file nemiche, sempre la prima nel combattimento, e 1’ ultima a ritirarsi. 11 suo ardore, la sua audacia, la sua certezza di vincere, il suo stendardo che credevasi magico, la sua grazia negli esercizii, la sua serenità nel pericolo , ecco , dice Goillard, il prestigio che costernava e sperperava il nemico. Ella lasciò Orleans il i3 maggio, si pose alla testa dell’ esercito comandato dal duca di Alencon, prese per assalto Gergeau, ove il conte di Suf-folk fu fatto prigioniero, s’impadronì del ponte di Meun e si rese padrona di Beaugenci. Nel 18 maggio ella pugnò nella battaglia di Patai in Beauce, in cui Talbot, generale degl’inglesi, dopo perduti duemila uomini fu preso con parecchi altri capi. 11 re che attesi i suggerimenti del suo consiglio era rimasto sino allora al di là della Loira , si recò a Gien , prese il comando delle truppe , diresse il suo cammino verso Reims a sollecitazione della pulcella; traversò la Sciampagna, s’impadronì di Troyes, di Chàlons sulla Marna, fece il suo ingresso a Reims il 6 luglio e vi fu incoronato l’indomani dall’arcivescovo Rinaldo di Chartres. Con tal cerimonia avendo la pulcella ultimata 1’ultima parte della sua missione, domandò al re il permesso di ritirarsi; ma Carlo la ritenne presso di se. Subito dopo la consacrazione del re, Laon^ Soissons, Pro-vins e parecchie altre città della Sciampagna e di Picar-dia a lui si sottomisero. Il duca di Betfort, intimidito da questi progressi lasciò Parigi sul finire d’agosto per recarsi nell’alta Normandia. 11 re s’avanzò verso la capitale, superò la barriera della porta sant’ Onorato e volse in fuga gl’inglesi e i Borgognoni che la difendevano. Ma non potendo far sussistere le sue truppe per mancanza di denaro, abbandonò l’impresa. L’anno i/po Sens e Melun rientrarono sotto l’obbedienza del re. Assediata nel mese di maggio dai conti di SulTolk e d’Arondel la città di Compiegne, vi accorse la pulcella, fece una sortita la se-