CANTI ILLIRICI 135 15 E non trovai confine nè numero. Dal marmo al secco acero, Dall’acero (amico!) a Sazilia, Da Sazilia all’arco del ponte, Dal ponte a Svéciana città, 20 Da Svéciana (amico!) a Céciana, Da Ceciana alla cima del monte: Di Turche armi è fitto: Destrier con destriero, guerrier con guerriero; Belliche lance come selva nera: 25 Tutto bandiere come nuvole, E padiglioni siccome nevi. Se dal cielo pioggia cadesse, Gocciola in terra non ne cadrebbe, Ma su’ buon’ destrieri e guerrieri. 30 Amuratte calò di Masghitta nel campo: Piglia e il Savo e la Sinniza. — Anche il domanda Milosio degli Obilic : Oh Giovanni, dolce fratello, Dov’è egli la tenda del possente Sire Amuratte? 35 lo mi sono al conte obbligato Scannare il turco Sire Amuratte, E stargli col piede sul collo. — Or dice Cosancic Giovanni: Se’ tu folle, o dolce fratello? 40 Che la tenda del turco Sire Amuratte È in mezzo del turco possente campo. Se tu avessi l’ale di falco, E calassi dal cielo sereno, Piuma del corpo non ne salveresti. — 45 Allor Milosio scongiura Giovanni : (31) Fiumi. (44) Non efferes — Neòi iznijela. (45) Zaklinje: come scongiura, ha e il buono e il mal senso: adjurare e de-vovere.