DEI RE DI FRANCIA 65 nanza da lui pubblicata nel 1225 per reprimere, coll’ impossessarsi de’lor benefìzii temporali, i vescovi che turbavano i giudici secolari nell’esercizio delle loro funzioni. Neì dì 24 giugno 1241 Luigi tenne a Saumur una corte plenaria chiamata l’inimitabile, a motivo della sua grandiosità. Ivi egli conferì il cinto militare a suo fratello Alfonso, e lo investì della contea di Poitou, di quella di Auvergne, e delle terre degli Albigesi cedute nel 1229 dal conte di Tolosa. Il re condusse poscia il fratello a Poitiers ove ricevette gli omaggi de’suoi vassalli. Ugo X, di Lusignano, conte della Marche, essendosi ricusato di rendere questo dovere al suo nuovo signore, si attirò l’anno dopo le armi del re. Vicino a succunibere chiamò a suo soccorso il re d’Inghilterra Enrico III, il quale approdato a Royans sulla Garonna intimò guerra al re di Francia e si avanzò con bello esercito sulle rive della Charente. Luigi marciò verso il nemico che stava accampato sotto Taillebourg, lo attaccò il ai luglio, lo volse in fuga e 10 inseguì sino a Saintes, ove il giorno dopo lo disfece compiutamente in sanguinosa battaglia. Enrico se ne fuggì sino a Blaye. Il conte della Marche vedendosi allora senza espedienti , si recò ad umiliarsi al campo presso Pons davanti al re, ch’ebbe la bontà di perdonargli (V. Ugo X conte della Marche). Luigi fé’ pur grazia al conte di Tolosa che aveva contra lui imbrandite le armi. L’anno 1243 questo monarca continuando i suoi conquisti sugl’inglesi, giunse a Blaye. La sua armata fu desolata da malattia contagiosa, ed egli stesso cadde malato. Enrico approfittando allora di tale occasione, gli fe’ chiedere una tregua di cinqu’anni, a cui acconsentì sotto condizione ch’egli conserverebbe le sue conquiste, e che l’Inghilterra gli pagherebbe cinquemila stelline per risarcirlo delle spese della guerra. 11 trattato venne sottoscritto a Bordeaux il 7 aprile (Ry-mer). Luigi, allora fatto più possente di tutti i suoi antecessori , consacrò le sue cure per abolire un’ usanza che poteva occasionare e occasionava in fatto gravi turbolenze. Parecchi signori erano possessori ad un tempo di feudi in Francia e di feudi in Inghilterra , ovvero nelle terre del monarca inglese poste al di qua del mare , lo che li rendeva egualmente vassalli delle due corone. Quando queste T. V. 5