DEI RE DI FRANCIA 315 lo particolare, e sul momento gli fu dispacciato il brevetto (Daniel). Gregorio XIV era salito sulla Santa Sede nel mese di dicembre i5go, c i sedici si affrettarono co’ loro crnis-sarii di trarlo al lor partito, e lo indussero a pubblicar lettere monitorie in data i.° marzo i5t)i contra Enrico IV. Esse 'vennero malissimo ricevute in Francia. Il parlamento di Parigi sedente parte a Tours e parte a Cliàlons le condannò alle fiamme il io giugno, e decretò P arresto del nuncio Landriano che le a\tfva recate. Un’ assemblea di prelati tenuta a Mantes, poi a Cliartres, le dichiarò nulle ed abusive con decreto ai settembre. Intanto continuavano ne-1 dintorni di Parigi le ostilità tra i due partiti. Il 3 gennaio 15gi il cavaliere d’Aumale, principe loreno, che voleva sorprendere san Dionigi, fu ucciso dalla guarnigione. Alcuni giorni dopo il re tentò dal suo canto di sorprender Parigi. Egli mandò innanzi alcuni ufficiali travestiti da negozianti di farine conducendo vetture cariche di grani. Essi furono scoperti alla porta sant’Onorato, di cui volevano impadronirsi e dovettero ritirarsi. Questo colpo andato in fallo fu chiamato la giornata delle Farine. Il g febbraio il re coll’intenzione di tagliar la comunicazione della capitale col Beauce, investì la città di Cliartres che si rese per convenzione il ig aprile susseguente.. S’introdusse discordia tra i faziosi, e quindi nacque un terzo partito per por la corona sulla testa del giovine cardinale di Borbone ( Carlo figlio di Luigi principe di Condè). Volevano i sedici abbandonare il duca di Mayenne per darsi a capo il giovine duca di Guisa che il 5 agosto era scappato dalla prigione di Tours ov’era stato rinchiuso dopo P assassinio di suo padre. Essi profittarono dell’ assenza elei primo per far appiccare il presidente Brisson, Larcher consigliere al parlamento, e Tardif consigliere al Castelletto, che erano loro caduti in sospetto. Queste esecuzioni ebbero luogo il dì )6 novembre. Quella di Brisson fu fatta ad una trave del palazzo. Egli chiese in grazia lo si lasciasse ultimar in prigione il suo Trattato delle antiche Formule, una delle più dotte opere del suo secolo. Non si fece che ridere di tale domanda. Se gli accordò appena il tempo di confessarsi. Il duca di Mayenne , principe