i86 CRONOLOGIA STORICA » a lui era deliberato e fermo di perder tutto prima di » far cosa che fosse contra la sua anima nè dannosa al » regno di Francia e alla cosa pubblica, e disse al detto » Balue che doveva avere gran vergogna di opporsi alle » dette lettere (Ckron. di Luigi XI p. 136) ». Carlo di Francia al momento dell’invasione fatta della Normandia dal re suo fratello, erasi ritirato presso il duca di Bretagna. Quest’ultimo datosi agl’interessi del giovine principe, invase l’anno 1467 la Bassa-Normandia che sottomise tutta intera, ad eccezione di Saint-Lo, i cui abitanti suscitati dalle esortazioni e dall’esempio di una donna, opposero la più bella e vigorosa difesa. Luigi volò sui luoghi e discacciò il duca dalla più parte delle piazze da lui prese. Per impor silenzio al fratello egli raccolse l’anno 1468 gli Stati generali a Tours nel mese di aprile. Ivi fu fermato che la Normandia essendo inseparabilmente unita al patrimonio del re, non poteva esserne separata sotto qualunque pretesto. Carlo di Melun, signore di Nan-touillet, gran mastro di Francia era allora rinchiuso nel castello Gaillard presso d’Andeli per ordine del re, di cui era stato il favorito. Il 20 agosto susseguente gli fu troncata la testa per decreto della corte, per delitto di tradimento e di lesa maestà. Nelle confessioni strappategli dalla tortura-, egli aveva di molto incolpato il duca di Bretagna. Luigi continuò ad agire contra questo principe e l’obbligò a far la pace, che venne segnata il 10 settembre ad Ancenis. 11 trattato che ne racchiudeva le condizioni spiacque forte al novello duca di Borgogna, Carlo, dapprima conte di Charolais. Questo principe era di già sdegnato col monarca all’occasione dei trattati di Conflati* e di san Mauro, cui ricusava eseguire. Luigi per pacificarlo si determinò col consiglio del cardinale Balue suo ministro di recarsi a visitarlo il 3 ottobre a Peronne. Ma appena vi giunse, si sentì che a sua istigazione que’di Liegi eransi ribellati, avevano sorpresa Tongres, arrestato il loro vescovo, e commesse gran crudeltà. Il duca montato in furore fece rinchiudere il re dirimpetto a quella stessa torre ove Carlo il Semplice aveva finiti i suoi giorni , esitando anche se avesse a [spinger più oltre la sua vendetta. Luigi per uscire da questi estremi, segnò il gior-