u72 cronologia storica riroiio circa duecento ; questa dagli scrittori protestanti vicn nominata In strage di Vassi. LJn tale avvenimento che vollero far credere un colpo premeditato, fu il segnalo di una guerra civile delle più crudeli che si conta per la prima tra Cattolici e Protestanti. Questi avendo invano domandato giustizia dell’ omicidio de’ loro confratelli , si credettero autorizzati a farsela da sè colla via delPanmi. Il principe di Condè riconosciuto per loro capo, s’ impadronì il ?. aprile d’Orleans che divenne comc.il baluardo dell’ eresia. A suo esempio gli Ugonotti s’ impossessarono di parecchie delle più ricche e considerevoli città del regno come Blois, Tours, Angers, Poitiers, la Rochelle, Rouen , Dieppe , l’Ilavre de Grace e Lione. Da per tutto ove dominarono, le Chiese furono poste a saccheggio, infrante le sante Imagini, bruciate le reliquie de’Santi, distrutti i monasteri , maltrattati i preti e religiosi e sovente anche trucidati. Il più feroce dei loro capi era il barone degli Adret della casa di Beaumont. Postosi alla testa dei religionarii del Delfìnato, commise in questa provincia e suoi dintorni crudeltà tali che il suo ritorno alla fede de’suoi padri non valse a far dimenticare (i). Egli morì nel i58y egualmente in odio ai due partiti. La Borgogna fu preservata dalla seduzione e dal furore del Calvinismo mercè le cure del maresciallo di Tavannes che impedì ai settarii di penetrare nelle città di quella provincia e vi mantenne l’antica religione e P autorità regia. I capi degli Ugonotti non contenti di aizzare i Francesi contra la loro patria, chiamarono in loro soccorso gl1 Inglesi , e gli consegnarono P Ilavre de Grace. Il timore che questi nemici della Francia non si stabilissero di nuovo nella Normandia, fece prendere alla corte il partito di assediare Rouen; spedizione in cui s’impiegò per la prima volta le granate. La città fu presa d’assalto il 26 ottobre; il re e la regina vi entrarono tre giorni dopo (j) Una di tali crudeltà era quella di costringere i prigionieri da lui fatti in una piazza di precipitarsi dall’ alto delle torri sulla punta delle picche de’suoi soldati. Uno di que’ sciagurati essendosi posto in via per fare il fatai salto, e rinculando per due volte sull’ orlo del precipizio, il barone sdegnossi conira di lui. Io vel do alle quattro, rispos’ egli. Questa burla fece ridere il barbaro e salvò la vi tri al prigioniero.