PEI RE DI FRANCIA i3g con ragia, erasi recato al ballo. Mentre arrivava il duca cl’Orleans avvicinò ad uno di que’selvaggi un lume. Prese fuoco alla veste communicandosi alle altre maschere che non potevano separarsi a motivo delle catene. La duchessa di Berry s’ebbe la presenza di spirito di avviluppare il re nello strascico della sua veste, e di smorzare il fuoco; e il principe fu il solo che salvossi. Ma la sua testa rimase sconcertata da tale incidente. Pretendesi che siasi allora per divertirlo inventato il giuoco delle carte, o secondo altri che siasi rinnovato;- taluni per altro pongono quest’ invenzione sotto Carlo VII. 11 re in quest’anno e nel seguente fece parecchi pellegrinaggi per ottenere dal cielo qualche rimedio al suo male. Ma lo stato deplorabile del monarca non distolse dieci giovini signori addetti alla corte di pubblicare pel dì i5 settembre i3g3 il famoso torneo conosciuto sotto il nome di Passo di Sandricourt, perchè fu vicino a questo castel- lo prossimo a Pontoise, che fu accennato il passo d’armi. Numeroso fu il concorso di campioni e di dame, e tutti furono magnificamente presentati da Luigi di Hedouville, signore del castello, che da questa solennità militare rimase interamente rovinato ( V. la descrizione — Lechere des livres françaises part. II pp. 3i.—4°). L’anno i3g4 fu emanato l’editto 17 settembre, che bandì per sempre dalla Francia gli Ebrei. È questo l'ultimo esilio di quella sciagurata nazione, che mai non potè ottenerne la rivocazione. L’anno i3g5 ebbe luogo un trattato firmato il g marzo tra le corti d’Inghilterra e di Francia, col quale fu convenuta una tregua sino al s. Michele 1426. I ministri inglesi sposarono il giorno stesso a nome del re Riccardo II loro padrone, Isabella figlia del re di Francia. L’anno i3g6 la repubblica di Genova agitata da intestine fazioni prese il partito di darsi alla Francia. Le condizioni a cui essa si sottomise a quella corona, furono segnate a Genova il 25 ottobre dai commissarii di Car- lo VI. Nel 27 noyembre susseguente il doge Antonio Adorno depose alla loro presenza gli ornamenti ducali, e da essi a nome del re fu investito del titolo di governatore di Genova. ( Brequigni Rivoluzioni di Genova ).