CRONOLOGIA STORICA i» un villaggio tra Amiens e Corbia si recava ogni di ad esaminare i lavori. Durante quest’assedio, i due generali, sdegnati egualmente contra il cardinale, tramarono di farlo assassinare. Ma l’orrore ch’ebbe Monsieur di un assassinio fece andar a vuoto il colpo nel momento che slava per vibrarsi. Essendo il ministro venuto a cognizione della trama, i due principi se ne fuggirono, l’uno a Blois, l’altro a Sedan. Nella borgogna Carlo IV duca di Lorena e il general Galas invasero cotesta provincia il dì 22 settembre spargendovi il terrore. Essi assediarono il 25 ottobre la piccola città di san Giovanni di Lone con un’ armata di ottantamila uomini. La piazza era quasi senza fortificazioni ; la fame e la peste vi esercitavano i loro flagelli; la guarnigione era ridotta a centocinquanta uomini, e il numero dei cittadini atti all’armi, non arrivava a quattrocento. L’artiglieria nemica avendo praticato nella muraglia una breccia di trenta a quaranta piedi, essi montarono all’assalto il i.° novembre e vennero vigorosamente respinti. Uomini, vecchi, fanciulli, ognuno agì da soldato in tale occasione. All’indomani si diede un nuovo assalto in cui i nemici provarono la stessa sorte. Un’ ora dopo giunse il conte di Rantzau , che fu poscia maresciallo di Francia, con un corpo di truppe, e il giorno appresso ( 3 novemb.) fu forza levare vergognosamente l’assedio di quella terricciuola attesa la numerosa oste degl’ imperiali. Il cardinal de la Valette , figlio del famoso duca d’Eper-non, e il duca di Sassonia-Weimar li seguirono in coda uccidendo loro ottomila uomini prima che raggiugnessero il Reno. Dalla parte dei Pirenei , l’ammiraglio d’Aragona Sorprese nel mese di ottobre la città di san Giovanili di Luz. In Italia il duca di Rohan batte gli Spaglinoli il i3 aprile sulle sponde del lago di Como , e il maresciallo di Toiras fu ucciso da un colpo di moschetto il i4 giugno nell’attaccar che faceva il castello di Fontanete nel Milanese. Può giudicarsi della riputazione da lui procuratasi dall’aneddoto seguente. Dopo che spirò, i soldati intrisero i loro fazzoletti nel sangue della sua ferita dicendo che sino a tanto li porterebbero seco, vincerebbero i loro nemici. Il'a3 del mese stesso il duca di Savoja e il maresciallo di Crcqui sconfissero il marchese di Leganez sul Ticino. \