DEI RE DI FRANCIA 75 diciannove soldi, e sette denari, e l’agnolo varrebbe oggidì quattordici lire, denari uno e ventinove trecentocin-quantacinquesinii. Il marco d’argento fino valeva cin-quantaquattro soldi, sette denari, e il marco d’ argento monetato cinquantotto soldi, essendo il suo titolo a undici denari e dodici grani (ibid.). In tal guisa le quaranta mila lire che costò il riscatto di san Luigi, corrispondono a centotrentasettemila novecentotrentaun marchi, due grossi, quindici grani in ragione di cinquantauna lira quattro soldi, denari sette, e cinque dodicesimi, ed equivalgono a sette milioni sessantaseimila trecentotrentuna lire , otto soldi, quattro denari dell’ attuai moneta francese. FILIPPO III detto P ARDUO. L’anno 1270 FILIPPO, cognominato l’Ardito, ed anche Cuor di Leone, (Corri. Zanjliet) primogenito di san Luigi, nato il mese di maggio 12/(5, fu acclamato a re nel campo davanti Tunisi il a5 agosto 1270, subito dopo la morte di suo padre, e ricevette il 27 del mese stesso gli omaggi dei principi e dei grandi dell’artnata. Uno dei suoi primi atti fu d’inviare nel mese di settembre lettere a Matteo di Vendome, abate di san Dionigi ed a Simeone di Nesle, istituiti a reggenti del regno dal re san Luigi, con cui li confermò in tal qualità. Nel susseguente mese di ottobre egli emanò un’ ordinanza in forma di testamento colla quale statuì che nel caso venisse egli a morire prima che il primogenito de’ suoi figli avesse compiuto P anno suo quattordicesimo , toccasse la reggenza a Pietro d’Alen-con fratello di sua maestà, sino a che il figlio avesse compiuta quell’età (Pommeraie, Iiist. des archevécjues de Rouen p. 481). Filippo benché ammalato continuò tuttavia l’assedio di Tunisi in un con Carlo re di Sicilia suo zio, giunto al momento della morte di san Luigi. Ma dopo essersi tenuto per tre mesi davanti quella piazza, e riportata una vittoria contra gl’infedeli, conchiuse una tregua di dieci anni col re di Tunisi, si rimbarcò il 28 novembre e approdò ai 3o del mese stesso non senza difficoltà in Sicilia, avendo sofferto nella traversata orribile