CANTI ILLIRICI O, misera, in acqua saltare O, giovanetta, impiccarmi ? Vo’, fratello, perder la vita, 60 Anzi che baciare della mia terra il nemico. Or dice Cralievic Marco : Cara sorella, di Cossovo giovanetta, Non ¡scherzare, non ti buttare nel fiume, Non ti dare la morte, 65 Non volerti, sorella, l’anima tua macchiare: Ma mostrami dell’Arabo le case; Dove sono le case dell’Arabo nero? Ho parole da dirgli. — La fanciulla gl’incomincia dire: 70 Caro fratello, incognito cavai ¡ero, E che cerchi dell’Arabo le case? Che le cerchi? (gli rimanesser deserte!) Forse hai trovata la dama, E vai, e gli rechi la taglia? 75 O forse sei unico della madre, E costà vai, fratello, a perire: E poi, che farà la desolata tua madre? — Marco mette mano nelle tasche, E cava trenta ducati, 80 E li dà di Cossovo alla fanciulla : Eccoti, sorella, trenta ducati; E vattene alla tua candida casa, (59) Lett. il capo. Come nel latino per vita. (60) Questo non è verso antico. Terra per patria, come noi. (65) Lett. Far morte. Modo simile nel latino. (67) La ripetizione dice la fretta dell’animo. (69) E in Virgilio ed in Dante. [E in altri. Cfr. Dizionario]. (73) Moxe da si nascao. Frane. Il se peut. (74) Svadbarinu. Regalo o tributo di nozze. (77) Scto ce ti? = Quid tibi? Senza verbo. (81) Na ti. Anco i Greci: và.