260 CANTI ILLIRICI Quando vede ciò Bogdano il bizzarro, E’ tira la grave clava, 30 La lascia ir dietro a me per l’amena spiaggia : Mi coglie al serico cinto (Fratello) col manico della clava: Mi caccia sugli orecchi al destriero. A stento in sella tornai, 35 E fuggii per l’amena spiaggia. Ha d’allora sett’anni : Più di qui non sono passato. — In quella ch’eglino nel dire erano; Già sorge un fumo di polvere 40 Dalla vigna per la lieta spiaggia. Riguardarono i tre Serbi capitani: Ed eccoti Bogdano il bizzarro, E con lui dodici capitani. Quando ciò vede Craglievic Marco, 45 E’ parla a Reglia e a Milosio: Udite, amici: Ecco su noi Bogdano il bizzarro: Tutti e tre perderemo la vita. Or venite che fuggiam via. — 50 Qui dice Milosio di Pogeria: Amico Craglievic Marco, Oggidì pensa e dice la gente Che tre meglio prodi non c’ è Di noi tre Serbici capitani. 55 Meglio a noi tutti e tre perire Che turpemente oggi fuggire via. — Quand’ode ciò Craglievic Marco, Egli allora lor dice di nuovo: Udite, fratelli : (46) Lett. O due amici. Che non sarebbe forma italiana. O voi due, meno strano, ma grave troppo.