DEI RE DI FRANCIA 3/t5 posizione ile1 suoi zii. Si unì no insieme per ¡smembrarne per altro con essi nella se- dopo la sua morte gli stati , conda loro spedizione in Bor- mentre si sollazzava in Au- fogna, ed ebbe parte alla vergne, ma Teodeberto che ¡visione da essi fatta di que- sopraggiunse, impedi l’ese-sto regno (Ved. Godemare cuzione del loro disegno. re di Borgogna). Childeberto e Clotario , in un a Teodeberto loro nipote , attaccarono Godemare re dei Borgognoni, lo sconfissero , impadronironsi di tutta la Borgogna dividendola tra loro, e spensero intieramente questo regno. Intorno il tempo delle spedizioni dei re franchi in Borgogna, sono molto discordanti gli storici. L’anno 535 1’ imperator Giustiniano inviò un’ambasciata ai re de’Francesi, in un a grandi presenti per indurli ad unirsi secolui contra gli Ostrogoti, ciò eli’ essi gli promisero. L’ anno 536 Vitige, successore di Teodato re degli Ostrogoti, diede esecuzione al trattato concluso l’anno firima da Teodoto coi re de’Franchi ; inviò loro duemila ibbre d’oro, e cedette quanto gli Ostrogoti possedevano nelle Callie, cioè a dire la seconda Narbonese, la metà della Viennese, e quasi tutta la provincia delle Alpi marittime; con questo i Franchi furono padroni di tutte le Gallie, meno la Septimania che rimase ai Visigoti sino al secolo Vili. L’interesse costituiva il solo vincolo che univa tra loro i principi franchi cui 1’ ambizione divideva sovente. L’anno 53y Childeberto e Teodeberto, si armarono contra Clotario che saccheggiava gli stati del primo; e Clotario troppo addentrato per rinculare, fu obbligato a trincierarsi in una foresta, donde secondo ogni apparenza trovossi nell’impossibilità di sottrarsi. Ma un turbine sopravvenuto, che fu attribuito alle preci di santa Clotilde, spaventò i suoi nemici, che gli mandarono proposizioni di pace , le quali egli non si fece riguardo di ricusare.