DEI RE DI FRANCIA 4Ì9 montiers. Carlomagno ebbe altri sette figli naturali, tli cui i principali Ugo abate di san Quintin ecc.; ucciso in un combattimento contra i Saracini il 7 giug110 844 s e Drogone vescovo di Metz nel 823, morto nel 855. Gli Annali dell’abazia di Lauresheim posteriori al secolo IX, danno pure a Carlomagno una figlia di nome Emma 0 Imma che, secondo essi, divenne moglie a Egi-nardo cancelliere di quel principe, sopraintendente delle sue fabbriche e fondatore di quel monastero. Ma lo stesso Eginardo nella sua Vita di Carlomagno non l’ annovera per una delle sue figlie, e inoltre dice positivamente che Berta fu di esse la sola maritata da quel principe. E vero che nello scrivere all’ imperatore Lotario sembra trattarlo da nipote appellandolo neptitatein tuam, e Lupo abate di Ferrieres contemporaneo di Eginardo, qualifica Emma per donna nobilissima ; titolo che non davasi se non ai principi del sangue. Attese queste contrarietà siam d’avviso con .Saint-Marc, che Emma fosse figlia di Carlomano fratello di Carlomagno, e per conseguenza cugina germana di Luigi il Buono; ciò che basta perchè Lotario la chiamasse per amicizia sua zia, e zio Eginardo, cui avevi* d’altronde ragione di amare perch’era stato il suo aio. Carlomagno, giusta quello storico, portava nel verno una giubba di pelle di lontra sopra una tunica di lana con un semplice ricamo in seta, e teneva sulle spalle un sajo color turchino, e invece di calzatura e stivaletto, delle fettuccie a diversi colori incrociate le une sulle altre. Poscia s’imbaccucava alla guisa dei re merovingii entro un mantello davanti e di dietro tanto lungo .che gli toccava ai piedi mentre era sì corto ai lati che appena gli giungeva alle ginocchia, ma lo lasciò ben presto per assumere i mantelli screziati dei Galli. Sotto il regno di questo principe ed anche prima, contavasi in Francia come al presente a lire, soldi e denari, con questa differenza però che tali monete erano allora reali, e non come ora numerali e fittizie. La lira d’argento pesava dodici oncie e dividevasi in venti soldi ciascuno dei quali suddividevasi in dodici denari. Non si sa quale fosse il valore della lira d’oro sotto Carlomagno, ma sembra che il soldo di T. IV. aq