260 CRONOLOGIA STORICA XVIII. GUGLIELMO DI CASTELNUOVO. 1244. GUGLIELMO DI CASTELNUOVO, francese di nascita, e maresciallo dell1 Ordine , fu eletto nel mese di ottobre 1244 e non prima per sostituire il gran mastro di Villebride. Nell’anno 1249 egli co’suoi cavalieri si recò a visitare il re san Luigi davanti Damietta in compagnia del patriarca di Gerusalemme, e fu fatto prigioniero il 5 aprile i25o nella giornata de la Massure , e da principio lo credettero i suoi già ucciso. Quando seppesi che era prigioniero, si sospese secondo 1’ uso, per quanto ne dice Matteo Paris, la bolla di piombo dell’Ospitale sino a che fu certa la sua liberazione: Pro quo balla hospi-talis ijiiac plumbea est, donec constarci de illius libera-tione, juxta consuetudinem hospitalis est suspensa ( ad an. i25i p. 543 col. 1 ). Egli rimase per quasi diciotto mesi ne’ ferri donde non uscì che a prezzo di grosso riscatto. Ricuperata la libertà si recò a raggiungere i suoi fratelli in Palestina e giunse il 17 ottobre i25i a san Giovanni d’Acri ( ibid. Additam p. ng col. 1 ). Poco dopo il suo ritorno il paese fu di nuovo immerso nella costernazione per avere i Karismieni sotto la condotta di Barkakan, qualificato da Joinville per imperatore dei Persiani, fatta di nuovo invasione in Palestina. Allora Guglielmo riaccese il coraggio ne’ Franchi e li persuase a difendersi. La stessa risoluzione ispirò egli al sultano di Aleppo, con cui fatta alleanza, si unirono entrambi con Gualtiero di Brienne conte di Giaffa, e marciarono di concerto contra que’barbari, ciascuno alla testa delle proprie truppe. Raggiuntele si venne a battaglia e rimase tagliato a pezzi il corpo comandato dal sultano d’Aleppo. Gualtiero abbandonato da’suoi che si diedero alla fuga, e di cui al dire di Joinville molti per disperazione get-taronsi in mare , fu preso in un al gran mastro dell’ 0-spitale e a gran numero di cavalieri, e condotti in Babilonia. Il valoroso Gualtiero pagò il fio per tutti, poiché richiesto al sultano dagli abitanti di quella città, fu fatto in pezzi per vendicarsi dei danni loro recati colle sue