I)El RE DI FRANCIA 445 die con ciò formava più ipocriti che veri Cristiani, ma le sue vedute miravano alle generazioni future , le quali nate in una religione che i loro padri aveyano abbracciato solo per forza, vi rimanevano attaccate per abitudine ed inclinazione. Il fatto giustificò la sua previdenza. Nondimeno si ha torto di attribuire a questo principe lo stabilimento di un tribunale tanto irregolare nel modo di procedere, quanto terribile nei giudizii che ne emanavano. Intendiamo parlare della corte Wehemica ossia . tribunale di Westfalia così detta, perchè la sua sede principale fu stabilita a Dortmund in quella provincia, donde stendeva i suoi rami sopra tutta Germania. Il celebre Pfeffel che fu da noi consultato per lettera intorno l’origine di cote-sta corte, ci ha convinti colla sua dotta risposta, di cui fu dato il compendio da abile soggetto in un’opera eccellente, eh’essa non risale al di là del secolo XIII. Questo tribunale componevasi ordinariamente del consiglio del principe che chiamava il colpevole di cui faceva formare il processo in sua assenza 0 a sua insaputa. Nel mezzo dei giudici eravi una corda cui toccavano tutti quelli che giudicavano l’accusato meritevole della forca. Finito il numero di questi toccamenti, il colpevole vero 0 presunto intendevasi condannato con questa sola formalità. Il giudizio veniva manifestato nel modo seguente : i giudici 0 gli emissarii recavansi a visitare il colpevole, e nell’ avvicinatigli gli dicevano queste parole : mangiasi altrove pane così buono come qui? Et alibi ita bonus comeditur panis ut hic? A questi detti fatali s’ impadronivano di lui e lo sacrificavano senza pietà. Questo tribunale che in se univa tutti i caratteri della più disumana inquisizione, si mantenne però per parecchi secoli, nè fu abolito che sotto il regno di Carlo V. L’anno 8o4 papa Leone fece un secondo viaggio in Francia. L’imperatore gli mandò incontro a san Maurizio suo figlio Carlo, e si recò egli stesso a Reims per riceverlo. Celebrarono insieme la Pasqua a Querzi e quella del susseguente Natale ad Aix-la-Chapelle, donde Carlo mandò indietro il papa carico di doni. L’anno 806 Car-