198 CANTI ILLIRICI E gli abbia, incognito cavaliero. 55 Se Dio fa e la sorte de’ prodi, La mensa di sangue gli si tingerà. Per Dio, lo voglio impiccare Lì alle porte della candida Prilipa. Tempo è che il fratello e’ m’uccise, 60 Uccise Musa il bandito. — Poi volta il cavai baio: Rimane dolente Marco guardando. Tutta sorta pensieri e’ ripensa: Se a lui gli si palesa Marco, 65 II Turco l’ammazza, Che non ha d’arme nulla: Se lo lascia alla candida Prilipa, Truciderà di molti invitati Cercando per casa Marco. 70 D’ogni pensiero una pensata fece; E grida dal bianco petto: Dove di costà, Demetrio del monte? Or via ecco qui Cralievic Marco. Torna, o Demetrio del monte. — 75 Confidasi Cralievic Marco Di scappare sul suo destriero: E fugge per l’ampia campagna. Dietrogli il Turco si caccia. Ratto è il cavallo; e per ¡scampargli stava: 80 Ma tira Demetrio la clava, Palleggiatala intorno a se, Al misero Marco nelle spalle vive. Casca Marco in sulla verd’erba: Marco casca, e Demo lo giunge : (63) Svakojako misti i premisclja — Otnnimode cogitai et per cogitata (68) Jsjeci — al senso di trucidare, tagliare. (82) Come noi: cogliere, ferire nel vivo.