314 CRONOLOGIA STORICA trovavano continuamente in un reciproco stato ili guerra. L’anno i25g essi vennero a battaglia così sanguinosa clic non si salvò che un solo cavaliere del Tempio (Matteo Paris). Giunta in Francia la nuova di tale disastro, i precettori del Tempio radunarono un capitolo generale per avvisare ai mezzi di riparare la perdita da essi fatta. In conseguenza della presa determinazione molti membri dell’Ordine s’imbarcarono per Palestina e si scorge bene eli’essi non vi recarono disposizioni favorevoli agli Ospitalieri. Ma al loro giunger colà trovarono cose tali che gli obbligarono a sospendere la loro avversione. I Turco-mani penetrati in Terra-Santa avevano posto tutto a saccheggio. I Templari unitisi alla truppa del paese, diedero sconsigliatamente battaglia a que’ barbari che li posero in rotta e feocro gran numero di prigioni (Gurtler Hist. Tempi, p. 322 ). Passata questa procella un’ altra ne succedette. L’anno 1263 Bibars o Bondochar sultano d’Egitto venne alla testa di trentamila cavalli il i4 aprile 1263 a presentarsi davanti san Giovanni d’ Acri. Ma il valore dei Templari e degli Ospitalieri gli obbligò a ritirarsi , dopo aver fatto il guasto intorno la piazza (Sanudo). L’anno dopo papa Urbano IV, maldisposto contro Stefano de Sissi, maresciallo dei Templari; lo privò della sua carica; cosa sin allora inaudita. De Sissi nc fece umilissime rimostranze al papa che per tutta risposta lo scomunicò quale ribelle. L’Ordine allora prese le parti del maresciallo. In questo frattempo morì Urbano, e Clemente IV, che- gli succedette assolse de Sissi dopo aver rimproverati i suoi superiori. L’anno 1266 i Templari assediati in Safad da Bondochar furono obbligati di arrendersi dopo quaranta-due giorni di assedio. Questa piazza posta tra Acri e Damasco era stata allora appena terminata, dopo esser costata la sua edificazione un milione e duecento mila bc-santi. Fu perduta dai Cristiani per tradimento del cavaliere Livonc sirio di nascita clic n’ era il castellano ; poiché invece d’incoraggiare gli assediati a far una buona e vigorosa difesa, quel traditore che teneva intelligenze col sultano, ruppe tutte le misure che inspirava loro l’amor del dovere, nè cessava di disanimarli minacciando loro le più gravi sciagure se si ostinassero a difendersi. Nella