CRONOLOGIA STORICA principe sarebbe stato uno dei monarchi più felici se non fosse mai stato padre. Si può aggiungere con un moderno eh’ egli avrebbe formato la delizia e la felicità de’suoi popoli, se avesse saputo aggiungere alla bontà , valore e pietà', e mille altre belle prerogative che’ in lui brillavano, più estensione di genio, più fermezza d’animo , più forza di spirito, e maggiore operosità e politica. Oltre i suoi tre figli Lotario, Pipino e Luigi, egli aveva avuto d’Er-mengarde sua prima moglie, morta il 3 ottobre 8i8, Al-paide sposa a Begon conte di Parigi , e lldegardc maritata col conte Thicrri. Giuditta sua seconda moglie figlia di Welfio conte di Baviera e di Helgilwich, poscia abadessa di Chelles, gli die’Carlo che qui segue, e Giselc moglie di Everardo duca del Friuli, la quale morì a Tours il 19 aprile 843. La Cronica di Moissac (Bouquet, T. IV. p. 172*4) dà a Luigi il Buono anche un figlio naturale di nome Arnoldo da lui fatto conte di Sens. Ecco il ritratto di Luigi che lasciò Thegan. » Questo principe, » die’egli, era di statura mediocre. Aveva grosso e viva-» ce l’occhio, il volto assai colorito, lungo e diritto il n naso, le labbra nè troppo grosse nè troppo sottili, voce » virile, petto forte, spalle larghe, braccia cosi nerborute » che nessuno eguagliavalo nel tratteggiar l’arco 0 lan-» ciare il giavellotto, le mani lunghe, sottili le gambe, « e quanto alla lunghezza proporzionate al busto. Inten-» deva il greco e parlava con facilità il latino , ed era » versato nella cognizione di parecchi significati della » scrittura Santa. Ma quanto a poesie profane dopo averle » lette nella sua giovinezza, non volle dappoi più nè leg-» gerle e nemmeno sentirne la lettura. Il suo carattere » era la dolcezza, difficile ad offendersi, e pronto a per-» donare. Entrando in Chiese egli prostravasi sul pavi-» mento, orava lungamente in tale atteggiamento, e tal-» volta versava lagrime. Era così liberale che concedette » a perpetuità parecchie terre della corona trasmessegli » da’ suoi maggiori a coloro che gli avevano prestati più ” fedeli servigi. Tranne i giorni di gran solennità non ’■ era cosa più semplice de’ suoi vestiti. In quelle però » compariva in pubblico con stivaletti d’ oro, pendaglia » e spada dello stesso metallo, la clamide stessa tessuta