CANTI ILLIRICI 221 Ma eccoti l’Arabo nero Sulla snella cavalla; E dietrogli secento svati, Secento Arabi neri: 220 Arabo il paraninfo, l’anziano Arabo, E Arabo il nero sposo. Balza sotto lui la forte cavalla: Di sotto a’ piè i sassi volano, E danno in alberghi e botteghe. 225 Quand’e’ furon di contro al nuovo albergo, Allor l’Arabo solo tra se dice: Dio buono, maraviglia grande! Tutta Stamboli è chiusa Dal mio terror grande, 230 Fuor la porta del nuovo albergo. Ch’entro nessuno vi sia? O qualche insensato e matto, Che ancora del mio terrore non sa? Va l’Arabo del Sire innanzi le case: 235 E lì la nera notte sonnottò. Quando da mane il mattino albeggia, Il Sire fuor mena all’Arabo la fanciulla, E appresta gli abiti delle nozze: Carica dodici some. 240 Va l’Arabo per la città di Stamboli Colla fanciulla e con il corteo. Quando furon di contro al nuovo albergo, Pur dell’albergo la porta aperta. L’Arabo pinge la snella cavalla, (221) Forse i due versi intrusi. (223) Nel testo singolare. ìzleeje: e-volat. (228) Pozatvoran, quasi perclusus, conclusus, serrato: acpifXTÓ;. (229) Terrore di me. Così nella Bibbia. Dante : . paura che uscia di sua vista. [Infer., I, 53J. (235) Voce viva in Corsica: ed è nel Berni. [Ori. lnn.t canto XXIII, ottava 3]..