DEI CALI FI 49 sue lusinghe lasciò nell’anno 147 il suo ritiro, e recossi a visitarlo. Il califo lo ricolmò ili carezze, lo persuase di rimanere nella sua corte, e lo fece poi perire sotto le rovine di un appartamento di cui aveva preparata la caduta. Finalmente l’anno i58 il 6 dzouledgè (7 ottobre 775 di Gesù Cristo ) mori Almanzor di dissenteria presso la Mecca in età di sessantatre anni. Egli aveva molte qualità di corpo e di spirito, statura vantaggiosa, maestoso portamento, rara prudenza, coraggio e fermezza, ma era sospettoso, vendicativo ed avaro sino alla sordidezza. Sotto il suo regno fiorirono tra gli Arabi la filosofia e 1’ astronomia. MOHAMMED MAHADI 22.° Califo. 158 dell’Egira (775 di Gesù Cristo) MOHAMMED, cognominato Mahadi, figlio di Almanzor, fu acclamato alla Mecca per califo il giorno stesso della morte di suo padre. Il furore delle conquiste non gli permisero di lasciare in quiete i suoi vicini. L’anno i63 dell’Egira (780 di Gesù Cristo) dopo la morte dell’imperatore Leone Ca-zaro, vedendo il trono di Costantinopoli coperto da un fanciullo sotto la reggenza di una donna, spedi sulle terre dei Romani i due suoi figli Haroun ed Ottomano. Il primo avvanzossi sino nella provincia di Pofito, facendo ivi l’assedio di una piazza fortificata chiamata Samalek, che non si arrese se non dopo trentotto giorni, essendo stata quasi intieramente ridotta in polvere dalle macchine belliche. Ottomano dal suo canto marciava alla testa di cinquantamila uomini in Asia, e il generai greco Lachanodra-con corso a scontrarlo, lo sconfisse e lo uccise nell’azione. Haroun più fortunato, passava da una in altra vittoria, e l’anno 166 dell’Egira ( 782 di Gesù Cristo) giunse sino al Bosforo. L’imperatrice Irene gli aveva fatto allora chieder la pace, e gli venne accordata mediante una somma di settantamila scudi d’oro, ch’ella si obbligò pagargli. L’anno 167, 22 di mouharram (26 agosto 783 di Gesù Cristo). Mahadi sull’esempio di suo padre, volle fare il pellegrinaggio della Mecca, e un tal viaggio, in cui di-T. IV. 4