DEI RE DI FRANCIA 485 avanti, s’inorgoglì per sitiatti infortuuii. L’anno 940 i ribelli s’impadronirono di Iìeims, di cui Luigi aveva in quest’anno stesso conferita Ja contea all’arcivescovo. L’an-110 dopo Luigi fu sconfitto da Ugo il Grande, c da Er-berto, davanti la città di Laone, e volto in fuga dopo perduta la metà del suo esercito. Non avendo più città propria si ritirò in Borgogna i cui popoli gli rimasero fedeli; di là si recò a Vienna ove fu accolto da Carlo Costantino che n’ era conte. Ivi i primarii signori Aquitani si portarono a prestargli i loro omaggi , alcuni in persona, altri a mezzo di deputati. Da Vienna passò Luigi in Aqui-tania: egli trovavasi a Poitiers il 5 gennaio 942, come si vede da una carta da lui data a favore dell’abazia di sant’Ilario. Luigi riprese poscia il cammino di Francia, ove per la sommissione di Ugo il Grande e di Erberto, capi dei ribelli, si videro finalmente sedati i torbidi clic da molt’anni agitavano quel regno. L’autorità di papa Stelano Vili, a cui Luigi era ricorso, e i buoni ufficii di Guglielmo I, duca di Normandia , molto contribuirono a questa tranquillità, ma essa non fu però di lunga durata. Dopo la morte di Guglielmo, Luigi voleva impadronirsi de’suoi stati, ma fu accortamente il giuoco del conte Bernardo, tutore del giovine Riccardo che fece venire secretamente in suo aiuto Aigroldo re di Danimarca. 1 Danesi avendo chiesto a Luigi una conferenza nel luogo chiamato dappoi il Guado ìli Herluin sulla Dive, questo principe vi acconsentì. Ma mentre tenevasi l’abboccamento, le genti di Aigroldo si gettarono sopra i Francesi che erano al seguito del re, e ne trucidarono diciannove dei primari. Il re salvossi a stento a Rouen ove fu fatto prigione dagli abitanti, sui quali egli erasi ripromessa affezione. I Normanni acconsentirono di restituirlo in libertà a condizione desse uno de’ propri figli in ostaggio, non che alcuni altri signori sino al ristabilimeuto del giovine Riccardo. A questi patti Luigi fu consegnato nelle mani di Ugo il Grande che il ritenne prigioniero ancora per qualche tempo sotto custodia di Tibaldo I, conte di Blois (V. Ugo il Grande duca di Francia). L’anno 946 Luigi, riacquistata la libertà, lece lega