CANTI ILLIRICI 195 E alla lancia un cavai morello legato. In capo a quello una piuma di Stamboli: Pesta col piè destro e col manco. Quando vede Strainic il Bano, Argomenta e pensa in cuore: 200 Proprio gli è ’1 padiglione d’Alì. E il cavallo bianco pinge innanzi: La lancia il prode si leva di spalla; E del padiglione la porta aprì. Or vedere chi è nella tenda! 205 Non era il forte Alì, Ma era un vecchio derviscio; La bianca barba gli passava la cintola: Con lui non è alcuno sotto la tenda. Cattivello gli è l’infelice derviscio: 210 Bee il Turco del vino col peccherò: Solo mesce, solo il bicchier bee: Sanguigno era il derviscio infino agli occhi. Quando lo vede Strainic il bano, -In turco gli augura pace. 215 II briaco derviscio lo guatava, Poi a stento la parola gli mosse: Salute a te, cavaliero, Strainic bano, Della piccola Bagna vicin di Cossovo. — Arrossa il bano, e si spaventa forte; 220 E al derviscio in turco risponde: Oh derviscio! dolori a tua madre! Perchè bei tu? perchè t’imbriachi? E nel vino poi sconcio parli, E un Turco chiami giaurro? 225 Chi è codesto bano che tu rammenti? (199) Premisli: percogitare. (206) Prete turco. (217) Deli.