CANTI ILLIRICI Passeggiava di Velimiro la moglie, 95 La dolce nuora di Vuco il gererale, Per le mura della città Varadino. Ella guarda giù nella verde campagna: Nella campagna aocchiò Marco. Quand’ella guarda Cralievic Marco, 100 Terzana di tre anni la piglia: E fugge nelle candide case. Le domanda Vuco generale: Che ha’ tu, nuora mia dolce? — Raccontagli di Velimiro la moglie: 105 O suocero mio, Vuco generale, Siede un guerriero nell’ampia campagna. Nella sodaglia la lancia ficcò; Alla lancia legò ’1 destriero: E dinanzi gli stava un otre di vino. 110 Non bee con quel che vino si bee, Ma con un bigonciuolo di dodici quartucci Metà bee, metà al destriero ne dà. Il cavai suo non è quali i cavalli, Ma pezzato com’e’ tori: 115 II guerriero non è quali sono i guerrieri: Sulle spalle pelliccia di lupo, In càpogli berretto di lupo: ' Legato è con pezzuola nera. Non so che nero tiene tra’ denti, 120 Come un agnel di mezz’anno. — Dice a lei Vuco generale : Non impaurire, nuora mia dolce: Io di cotali n’ho ’n carcere: E lui pure ora piglierò. — (99) Ugleda, guarda in lui. (100) Trolietna. (119) O il bigonciuolo: o i cappii della pezzuola; non so.