LA SCHIAVA. Marco è generoso a sè di vino, a’ superbi di busse, agli oppressi di possente pietà: compiange senza piangere, ridendo talvolta: ma compassione efficace è la sua. Qui ricorre alla sua tenda una schiava, schiava di dodici Arabi: ed egli di dodici ne fa ventiquattro, tagliandoli a mezzo. E perchè la derelitta lo chiamò fratello in Dio e in San Giovanni, egli la fa sua sorella, e la conduce alla madre, e gliela raccomanda con semplicità di parole che penetra il cuore. Il canto attesta e la nobiltà degli animi e la purità de’ costumi. Rivedi con gioia (fatta vecchia, e madre d’un prode) quella generosa Gevrósima. La pia sorella di Moncilo meritava d’avere un figliuolo che tanto santamente intendesse il titolo di sorella. Spiega la tenda Cralievic Marco Sull’Arabo crudel confine: Sotto la tenda siede a ber vino. Ancor non ha Marco un bicchier bevuto, 5 Ecco giunge una schiava giovanetta Sotto la tenda di Cralievic Marco; Si mette a chiamarlo fratello in Dio: Fratello in Dio, Cralievic Marco, Nell'altissimo Dio e in Santo Giovanni, 10 Liberami oggi dall’Arabo. (10) Oprosti, vale liberare, riscattare, perdonare. Le idee di redenzione, di libertà, di perdono stanno strettamente congiunte.