DEI SULTANI EC; 127 un infelice perché era sceso di cavallo e lo aveva onorato col ginocchio e capo inchinato. Una volta in cui egli ap-parecchiavasi in segreto di recarsi in pellegrinaggio al sepolcro di Maometto alla Mecca, gli si presentò riverente un grand’ammiraglio eh’era suo privato amico pregandolo di prenderlo al suo seguito in quel pellegrinaggio; il sultano gli chiese allora come ciò sapesse. Ho sentito a dire, soggiunse l’ammiraglio, che vogliate far questo viaggio; e tosto per suo ordine fu egli condotto al mercato ov’era il maggior concorso di popolo, e tagliata la testa a vista del pubblico, esclamandosi: merita una tal pena chiunque penetra ne’secreti del sultano. Egli, aggiunge lo stesso storico, è pronto nell’impegnar la sua fede, nel giurare e prometlere, ma non gli cale poi di mantener le promesse. Richiede dagli altri la verità , e non si vergogna di usare il falso. Egli si vanta per fama e per potere, e si diletta di soverchiar gli altri. Disprezza la nostra cavalleria e le nostre forze dicendo: il re di Francia è venuto contra noi unitamente al re d’ Inghilterra e di Normandia e l’imperatore di Roma, ma essi si dileguarono come le nuvole spinte dal vento. Venga pure il re Carlo, e il Greco e il Tartaro; noi piomberemo sopr’essi e trionferemo in battaglia. Racconta lo stesso storico , che Bibars era favorevole ai Cristiani di lui sudditi, ed anche ai monaci del monte Sinai e d’ altri luoghi del suo impero (V. Ugo de Revel, Gr. Mastro dell’ Ospitale). BEREKE-KHAN-SAID-NASER-EDDIN. 676 dell’Egira ( 1277 di Gesù Cristo) BERF.KE-KHAN-SAID-NASER-EDDIN, dagli storici francesi detto Essaid, figlio di Bibars, dichiarato sultano vivente suo padre, fu riconosciuto a suo successore dopo la sua morte in età di diciannov’ anni. L’anno 678 dell’Egira essendosi impigliato co’suoi emiri, fu deposto il 17 rabiè II, ( 27 agosto 1279 di Gesù Cristo). Gli venne assegnato per luogo del suo ritiro il castello di Krack , ove morì nel mese di dzoulcaada dell’anno stesso (marzo 1280),