DEGLI IMPERATORI EH. 177 sù Cristo) ciò eh’è impossibile a conciliare col seguito degli avvenimenti del suo regno. Dopo la conquista di Costantinopoli la corte ottomana prese il nome di Porta; nome di cui non è ben certa la vera ragione. X. BAJAZETTE II. 886 dell’Egira (1481 di Gesù Cristo) BAJAZETTE, cognominato Lamoraboquin dai Franchi , primogenito di Maometto 11, si trovava in Egitto di ritorno da un pellegrinaggio della Mecca, quando intese la morte del padre. A tale novella egli si affrettò di ritornare a Costantinopoli per porsi in possesso del trono. Egli aveva un fratello chiamato dai Turchi Jem ovvero Zeni, e Zizim dai Cristiani, principe ambizioso e fazioso, di cui non poteva mai esser troppo sollecito nel prevenire i disegni. Difatti Zizim corruppe le truppe d’Asia e giunse a farsi acclamare in Prusa ad imperatore. Sorse quindi guerra tra’ fratelli, in cui Zizim sconfitto dal pascià Ahmed si ritrasse in Egitto. Ritornò l’anno dopo e assoldò un nuovo esercito che fu un’altra volta sbaragliato. Allora passò a Rodi donde dopo tre mesi di soggiorno, fu dal gran mastro inviato in Francia, ove Io fe’custodire a vista de’suoi cavalieri. Nell’anno i4%) di Gesù Cristo consegnato ai deputati del papa Innocente Vili, venne condotto a Roma. Nel tempo stesso Bajazette faceva guerra in Siria contra gli Egiziani che di già occupavano il paese, e dopo alterni avvenimenti fece 1’ anno dopo seco loro la pace. L’anno i4g5 di Gesù Cristo lo sfortunato Zizim fu da papa Alessandro VI, consegnato nelle mani di Carlo Vili, re di Francia, e mori pochi giorni dopo la sua partenza da Roma di morte subitana (1). L’anno 1499 di Gesù Cristo (1) Ingiustamente la maggior parte degli storici europei accusano il papa di averlo fatto avvelenare; poiché tutti gli storici turchi s’accordano a dire che il veleno di cui mori, gli fu apprestato dagli emissarii del sultano suo fratello. Egli contava allora soli ventott’ anni di età. Passaudo a Rodi egli aveva affidato la moglie ed il figlio alla custodia del sultano dì Egitto. lì figlio, presa moglie dopo aver abbracciato il Cristianesimo a Rodi ov’erasi stabilito, ehbe due figli e due figlie. Quando Solimano s5 impadronì di Rodi, morir lo fece in un co’suoi figli, perchè aveva ricusato di abiurare il Cristianesimo (Toderini). t. iv.