CANTI ILLIRICI 259 5 II terzo era Milosio di Pogéria. Traevano lungo la vigna, La vigna di Bogdàno il bizzarro. Fa saltare il cavallo Reglia di Pazaro, Lo caccia via per le vigne, 10 Ed e’ fracassa le racemose vigne. Dicegli il Prilipese Marco : Lascia, Reglia, le racemose vigne: Sapessi tu di chi son le vigne, Lontano il cavai gireresti. 15 La vigna è di Bogdano il bizzarro: I’ sono una volta quinci passato, E guaste le racemose vigne. M’aocchiò Bogdano il bizzarro Sulla cavalla agile araba. 20 Io non osai attender Bogdano, Ma fuggii per 1’ amena spiaggia. Inseguemi Bogdano il bizzarro Sull’agile cavalla sua. Se a me non era il mio destriero guerriero, 25 Certo acchiappato m’avrebbe. Se non che il mio destriero bada a svignare, E la cavalla comincia a ristarsi. (6) Udarisce. Che dice ogni moto vivo, e d’andare e di muovere e di percuotere. Come in parte tirare e trarre. (8) Igra. Attivo, schietto e potente. (10) Grozna, questo è latinismo di frate Giordano. [Frate Gior. da Rivalto, Prediche: c Sulle tue viti racemose scaglierò a diluvio la gragnuola >]. (14) Obgonio qui; sopra, nagonio, impello, abspello. 1 Toscani, girare largo; e il senso di girare rende un po’ Yob. (15) Ljutiza. Rammenta il bizzarro Filippo Argenti. [Infer., Vili, 62]. (16) Uso il quinci (scusate) per rendere in una voce Yovuda. [Quinci esprime moto per luogo, e vale Per questo luogo, per es. nel 127, III, Infer. Quinci non passa mai anima buona], (18) Pripazi, ch’è più subito deWopazi. (19) I suoni italiani rendono alquanto la snella armonia degli illirici : Na cobili tànkoi bedévii.