DISSERTAZIONE LXXXI che ahbiam detto essere embolismici secondo tutti i computisti antichi e moderni, avanti e dopo la riforma. Anzi tratto per trovare i3 lunazioni, ossia i3 mesi lunari in questo 19.0 anno, come in tutti gli altri anni embolismici, couvien sapere che la Luna si ritiene appartenere al mese in cui essa finisce, e non già al mese in eh ella comincia secondo questa massima degli antichi computisti : In quo compie tur mensi Lu-natio detur (1). Convien dunque rimontare al mese di dicembre dell’ anno 18.0 del ciclo di ig anni per ritrovare quanti giorni assegnar si debbano alla lunazione del mese di gennaio del ig.° anno di questo ciclo. Ciò supposto, noi troviamo col nostro Calendario Lunare che prima della riforma la Luna di gennaio del ig.° anno del ciclo di ìg anni, cominciava il 6 del mese di decembre precedente ; che la Luna di febbraio; cominciava il 5 gennaio ; quella di marzo il 3 febbraio quella di aprile il 5 marzo; quella di maggio il 4 aprile; quella di giugno il 3 maggio; quella pure di giugno (giacché è al mese di giugno che scontrasi l’embolismo, ossia la luna intercalare del ig.° anno del ciclo di ig anni ) cominciava il 2 dello stesso mese; quella di luglio principiava il i.°, e quella di agosto il 3o dello stesso mese di luglio; quella di settembre il 28 agosto ; quella di ottobre il 27 settembre; (j) Non tutti però gli scrittori s’accordano in tale articolo. Il Rondet in una dissertazione inserita nel Giornale ecclesiastico (gennaio 1771) pretende provare che la Luna pascale abbia a chiamarsi Luna di marzo. Ma 1* uso, secondo la regola dei computisti che ahbiarn citata, vi si oppone, e quest’uso h attestato da Clavio (part. 2 c. l\. l’- *56), da Bjondel nella sua Storia del Calendario Romano, e dall’autore di una memoria intitolata: Quisdone curiosa ove si domanda da qual mese l anno solare abbia a prendere la sua denominazione in ciascun mese dell anno lunare (Gior. di Trevoux maggio 1741)- H venerabile Beda. era d’avviso che il mese lunare dovesse prendere il suo nome dal mese solare in cui cade il plenilunio, e questo sarebbe il più naturale. Ma altri pretesero che convenisse dare al mese lunare il nome del mese civile che comprendeva il numero maggiore di giorni; altri finalmente il nome del mese in cui cominciava la luna. Convien per altro attenersi all’uso più generale, e su questo principio la Luna di marzo non è mai la Luna pascale. Se non che fa d’uopo confessal e che una simile denominazione delle Lune sarà maisempre equivoca, eh’essa non sarà mai c ompresa dal maggior numero di coloro che se ne serviranno, e che non avvi alcuna ragione fondata iu natura per conservarla. IO