c dissertazione numeri d’oro, tirile epalte, e delle lettere dominicali. In questo calcolo 1’ equinozio è mobile e cader può al 19, ao, 21, 22 e 23 di marzo; donde avviene che i Protestanti non s’incontrano sempre con noi pel giorno della Pasqua. Essi la possono fare prima di noi, perchè cadendo il loro equinozio il 19 od il 20 marzo, se allora il plenilunio accade Puno di questi due giorni in un sabbato, essi celebreranno la Pasqua all1 indomani. Ciò si è veduto già Panno 1724, in cui noi abbiamo fatto la Pasqua il 16 aprile, ed i Protestanti il 9 dello stesso mese, e parimente nel 1744 ove ' Protestanti celebrarono questa testa il 29 marzo, mentre fu da noi celebrata il 5 aprile (1) (i) Così tloYea avvenire ancora nel 1778 e nel *798. Ma come allora la Pasqua ilei Crisliani coincideva con quella degli Eluei, cosi i Protestanti dopo di aver sin dall’anno 1724 consultato nel proposito, deliberarono finalmente nella Dieta di Ratishona il 3o gennaio 1705, eh'essi non celebrerebbero quelle due Pasque se fion se 8 giorni dopo gli Ebrei; cioè quella del 1778 il 19 aprile, e quella del i 798 1*8 aprile, l’uiia e l’altra coi Cattolici (Quest’annotazione è di Raillard bibliotecario della citlà di Basilea). Siflatlo regolamento però non venne adottalo da tulli gli Siati protestanti dell’ Ale-magha ; poiché tiel 1774 il ministro del re di Prussia presentò a nome del suo signore alla Dieta di Ratisbona un rescritto contenente che *> S* M. Piussiana preveggendo che nel 1778 la Pasqua dei Protestanti non cadrà lo stesso giorno che quella dei Cattolici romani, e che potrebbe insorgerne qualche torbido a motivo ch’issa s’incontra cogli azzimi degli Ebrei, desidera Ella che gli Stati dell’ impero prendano delle misure convenienli acciocché le due comunioni cristiane celebrino Ja Pasqua lo stesso giorno, sopra lutto negli Stali in cui i due culti sono egualmente autolizzati dalle leggi. In conseguenza il re dichiarava che nel 1778 la festa di Pasqua cader dovendo giusta il Calendario corretto nel 12 oprile, eh* egli l’avea fissata ne’suoi Stati al 19 del mese stesso, per non celebrarla cogli Ebrei, il Calendario dei quali la collocava nello slesso giorno di quello dei Protestanti. La Dieia scossa da questa memoria fece sul terminar del novembre 1774 un conclusimi, col quale fu unanimemente stabilito che d’ora in poi si si uniformerebbe al Calendario gregoriano per fissare la festa di Pasqua \ e si rese con ciò avvertili i Callolici dell’ inconveniente che vi è di emanciparsi dal lor Calendario sotto pretesto di una maggior esattezza astronomica. Tra le opere di Giovanni Bernoulli T. IV. p. 494 s* lrova una Memoria indiritta l’anno 1724 al Senato di Basilea, in cui esso prova che a fronte del calcolo più esatto sull’equinozio, ed il plenilunio, le Pasque de’Crisliani sovente non s’incontrerebbero atlcsa la gran dis>ti»nza de’luoghi, e la grande variazione del levar del Sole che cambia dall’uno all’altro meridiano, di maniera che se il plenilunio cadeva un sabbato in un luogo, sarebbe già domenica in un alleo, e pei questa ragione egli consigliava di farne uua festa