CANTI ILLIRICI 269 Gli favella Craglievic Marco: Io, Turco, io sono buon prode; 100 Ma tu sei di me primo: Che vostra è la signoria e l’impero : La tua prova è innanzi la mia, Chè tu hai me chiamato alla prova. Or via, Turco, vibra gli strali. — 105 Vibra il Turco il primo bianco strale: Lo strale vibra, poi misura col braccio. Tira cenventi braccia. Vibra Marco il primo bianco strale: Tira dugento braccia. 110 Vibra il Turco l’altro bianco strale: Tira trecento braccia. Vibra Marco l’altro bianco strale: Tira cinquecento braccia. Vibra il Turco il terzo bianco strale: 115 Tira secento braccia. In questo, a Marco ecco giunge Costantino, E porta la saetta tartara, Nella qual saetta tartara sono Nove bianche penne di falco. 120 Vibra Marco la saetta tartara: Va la saetta nella polvere e nella nebbia; Agli occhi riguardar non si lascia; Pensa, misurare con braccio. Stassi il Turco spargendo lagrime; (100) Il testo: più vecchio: come se età e autorità fosser uno. (105) Ornato di bianche piume. (107) Prestrjeli — praejacit: ma più proprio alla saetta. (116) U tom. (121) Misura lo spazio e in lunghezza e in altezza. (122) Presiedati. Non è il praespicere. È più rapido del progledatiì perspi-cere. Ricchezza che non ha cambio giusto. Così premiriti affine a dimetior. (124) Prosipati, spargere in abondanza.