144 CANTI ILLIRICI 80 Al collo pezzuola di seta, In ditogli corniola nell’oro. Volgesi e guarda in me: Di man si leva la corniola nell’oro, Di man si leva, e a me la dà: 85 Ecco, fanciulla, la corniola nell’oro. Alla qual di me ricordarti, Alla corniola, e al nome mio. Ecco io ti vo’ a perire, o diletta, Nel campo nell’inclito Conte. 90 Prega Iddio, mi’ anima cara, Che salvo dal campo i’ ti torni, E anco a te buona ventura tocchi. Ti prenderò per Milano mio, Per Milano, in Dio mio fratello, 95 Ch’ a me s'è in Dio affratellato, Nell’alto Dio e in Santo Giovanni. Io a te paraninfo sarò. Dietro lor viene Topliza Milano, De’ più be’ prodi del mondo. 100 La spada per la strada gli strascina: Serico berrettone, metallica piuma: Indossogli screziato mantello, Al collo pezzuola di seta, In ditogli anelli d’oro. 105 Volgesi e guarda in me, Di man si leva l’anello dell’oro: Ecco, fanciulla, l’anello dell’oro, Al qual di me ricordarti, All’anello, ed al nome mio. 110 Ecco io ti vo’ per perire, o diletta, Nel campo dell’inclito Conte. (97) Ruf/ii dever. Quel che conduce a mano la sposa. (104) Koprena: terza specie d’anello, oltre alla burma ed al persten.