xxxii DISCORSO tratta ora con superiorità di talenti il Marchese Garnier, socio libero dell’Accademia d’Inscrizioni e Belle lettere, in un’ opera ch’egli pubblica presentemente, e che for-ma 2 voi. in 8.vu Questo scienziato di già noto per la sua traduzione del Trattato sulle cause della ricchezza, delle Nazioni, in cui Adamo Smith fece dell’ economia politica una scienza, ha corretto, e lasciato indietro il suo maestro in questa storia della moneta dei popoli antichi fino a Car- lo Magno. Considera sulle prime il suo soggetto sotto un punto di vista generale stabilendo il modo con cui furon formati i primi segni di cambio. Egli prova che l’liso della moneta rimonta all’ antichità più rimota, e fa rimarcare lo stesso rapporto fra 1’ oro .e f argento eh’ esiste al dì d’oggi. Giunge a questa conclusione col mezzo di ingegnosissime osservazioni, e di una critica illuminata, nella quale egli discute i passi degli antichi. Que’ medesimi che lo trovassero un po’ troppo ardito farebbero torto al lor proprio discernimento ove non ammirassero l’insieme, e la connessione delle sue idee: noi vi noteremo la felice franchezza con cui egli determina il valore dei tesori lasciati da Davidde, ed il peso della