182 CANTI ILLIRICI 40 Della tenda tagliaron le funi: Cade la tenda sul terribile Marco, E sulla sua crociata bandiera, E sul grande pezzato destriero. Quando vede Cralievic Marco 45 Rovesciate le seriche tende, Arde Marco come fiamma viva, E balza sui piè snelli; Salta sul grande destriero, Dietro si getta la sorella sua in Dio; 50 Tre volte la cinge col cinto, E la quarta col cingolo della spada; Poi trae la spada temperata, Ed insegue i dodici Arabi: Non li taglia per la gola, 55 Ma li taglia pel serico cinto. D’uno ne cascano due; Di dodici Marco ne fece Di dodici, ventiquattro. Poi via per la campagna piana, 60 Come stella pel cielo sereno. Va diritto a Prilipa città, Alla sua casa candida; E chiama Gevrósima madre: Gevrósima, mia vecchia madre, 65 Mia madre, mia dolce vita, Ecco, madre, una sorella in Dio. (41) Lett. : falco. (43) Serve a’ Turchi, e ha l’insegna della croce. Questo dice la fermezza della fede nell’uomo e nel popolo. (46) Planu, rammenta fiamma. (49) Che in Dio l’aveva chiamato fratello. (54) Lett : gola bianca. Epiteto ne’ canti indiviso dal nome. Ma qui parlavas* d’Arabi. (60) La comparazione dice velocità possente e fervente e splendida ed alta.