DISSERTAZIONE ñu 346, un atto di Luigi il Grosso che ha questa data: Anno Domini MCXPII, Epacta XXFI, Concurrentibus FII. Questa data Epacta XXF1 vale secondo la maniera di contare degli Egiziani, ma secondo quella dei Romani dovrebb’essere Epacta XV, coni’è indicato nella nostra tavola cronologica per Parino 1117. E lo stesso di un altro atto riferito da don Vaissette T. II fol. 5ii delle sue Prove della Storia di Linguadoca. Ecco le date di quest’ atto : Facta Charla ista mense novembrio, feria VII, epacta FI, luna FI, anno videlicet ab Incarnatione Domini MCXLUI1. Convien leggere MCXLV secondo don Vaissette. Tutte le date infatti di quest’atto convengono all’anno 114? e la feria FU, mense novembrio unito con luna FI, prova che esso fu segnato quest’anno 1145 il 24 novembre, ch’era un sabbato, come può vedersi ne’due nostri Calendari lunare e solare. In quanto all’ epacta FI in luogo di XXF^ essa non può più formar soggetto di difficoltà, dacché noi abbiamo provato ch’eranvi dei notai i quali cangiavano l’epatte sin dal mese di settembre in un cogli Egiziani. Eccone una prova ben chiara tratta da quelle dell’ultima Storia di Brettagna T. I. col. 612. Haec ... confìrmatio facta est... anno ab Incarnatione Domini MCLII, mense septembri, in Exaltationc sanctac Crucis Luna II, F cria I, Cyclus Solaris XIII, Epacta XXIII, Concurrentes 11, Claves Terminorum X1F, Indictione XF. Secondo i Romani dovrebb’essere Epacta XII, ma Epacta XXII! vale secondo gli Egiziani in un atto firmato, come questo, nel mese di settembre. Dunque tutte le date sono esatte ad eccezione di Luna II, che sembra essere uno sbaglio del copista invece di Luna XI. Può essere che questo costume degli Egiziani sia stato usitatissimo fra i nostri antichi; se non che per provarlo abbisognerebbe un gran numero di atti che fossero stati fatti nei quattro ultimi mesi dell’anno, e questo c ciò che ci manca. Rapporto a quelli che furono segnati nel mese di gennaio e nei 7 mesi seguenti, quantunque le c-pattc vi sieno sovente marcate, non possono però esse venir allegate in prova nè dell’uso dei Romani, nè di quello degli Egiziani; e la ragione n’è ben sensibile. Sono lestes-