DISSERTAZIONE LXS.VII cordo di tutte cotcste date, ma tal noi si vede se non si faccia cominciar col mese di marzo il ciclo lunare preso per quello di 19 anni. Vi sono però degli altri atti, ove il mese di genna- io è riguardato come il primo del ciclo di 19 anni. Diamone almeno un esempio. Tra le prove del primo tomo della nuova Gallia Christiana p. i65, si vede un diploma ili Gastone VI, visconte di Bearn, che porta questa data: Factum est hoc anno Incaniationis Verbi MCLXXXIy Indictione XIV, Epacta HI, Concurrente III, Cyclo decemnovennali IV, feria II Idus februarii. Questa feria II Idus, oppure ante Idus februarii era il 9 febbra- io nel 1181. Tutte le altre date mancano Tanno stesso. Ma per accordare il ciclo deccmnovennalis IV con quel-1’ altre date^ si deve far cominciare un tal ciclo col mese di gennaio. Ove farlo cominciar si volesse col mese di marzo, converrebbe segnarvi III in luogo di IV; lo clic prova evidentemente che aveavi degli antichi, i quali fa-cevan concorrere il cominciamento del ciclo di 19 anni col i.° di gennaio, laddove altri il prendevano dal i.° marzo, donde risulta che quella regola muta cyclum lu-naretn in kalendis januarii, cyclum decemnovcnnalem in kalendis mariti, che leggiamo in un manoscritto di s. Sergio d’Angers del secolo 11.“, ella è una regola che somiglia alla maggior parte delle regole le quali veniano adoperate nei computi e calcoli di quel tempo, e che non è meno soggetta a frequenti eccezioni per ciò almeno che concerne il principio del ciclo di 19 anni preso dal mese di marzo. Cotesti due cicli della luna secondo gli Ebrei moderni, e di 19 anni secondo i Greci, sono chiamati indistintamente numero d'oro. Credesi che una tal appellazione sia stata loro attribuita perchè si scriveano in caratteri d’oro nei calendarii antichi ove servivano a far conoscere in qual giorno dei 12 mesi solari cadeva la nuova Luna di cadaun anno dell’ uno o dell’altro di tai cicli. A tal fine vernano essi scritti dirimpetto al giorno di ciascun mese solare in che ricorreva la nuova luna a quella guisa che si veggono l’epatte impresse ne’nostri Breviarii dopo la riforma del Calendario fatta nel i582. Tali pure si veggono nel nostro Calendario Lunare Perpetuo, ove le abbia-